Respinta la richiesta di arresto nei confronti di Silva, Bogarelli e Ciocchetti

"Le capacità imprenditoriali di Riccardo Silva, leader mondiale nella distribuzione di diritti audiovisivi del calcio internazionale, sono indiscusse e ampiamente riconosciute" nel mondo del calcio. Lo scrivono i giudici del Tribunale del Riesame di Milano in un passaggio dell'ordinanza con la quale hanno respinto l'appello presentato dalla Procura contro la decisione del gip Manuela Accursio Tagano, che nell'aprile scorso aveva respinto la richiesta di arresto avanzata dai pm nei confronti di Silva e degli ex manager di Infront Marco Bolgarelli e Giuseppe Ciocchetti, indagati nell'ambito dell'indagine per l'assegnazione dei diritti TV della serie A per il 2009, 2011 e 2014.

Riccardo Silva è un imprenditore di "indiscusse e ampiamente riconosciute capacità imprenditoriali" ed è leader mondiale nella distribuzione di diritti audiovisvi" del calcio. Lo mettono nero su bianco i giudici del Tribunale del Riesame di Milano, nell'ordinanza con al quale hanno rigettato l'appello presentato dalla Procura, dopo che nell'aprile scorso il gip Manuela Accursio Tagano aveva respinto la richiesta d'arresto presentata dai pm per Silva e per due manager di Infront, indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'assegnazione dei diritti della serie A di calcio. Il collegio presieduto da Cesare Tacconi spende anche parole di elogio per la società dell'imprenditore, la MP&Silva Ltd.

Per i giudici del Riesame, infatti, "MP&Silva Ltd, società di Riccardo Silva, competitor presente a tutte e tre le gare indette dalla Lega Calcio dal 2009 al 2014, ha sempre depositato le offerte più alte rispetto agli altri concorrenti così aggiudicandosi i diritti audiovisvi del calcio per la distribuzione delle partite di serie A". I giudici, inoltre, sottolineano come "il quantum delle offerte è sempre stato di gran lunga superiore a quanto ritenuto accettabile da Lega Calcio (che, infatti, ha il diritto di rifiutare – come in altre occasioni ha fatto – offerte non adeguate) e tale da sbaragliare la concorrenza: nel 2009 MP&Silva Ltd offre, e si aggiudica i diritti audiovisivi relativi alle stagioni 2010-2011 e 2011-2012, l'importo di 181.500.000 euro". La seconda migliore busta era arrivata dalla società spagnola Mediaproduccion Srl ed era pari a 158.000.000 euro. Anche nel 2011 l'offerta della MP&Silva per i diritti tv relativi alle tre stagioni dal 2012 al 2015, pari 351.000.000 euro, fanno notare i giudici, era di gran lunga più alta rispetto a quella della società lussemburghese B4 Capital SA, che aveva offerto 288.000.000 euro. Nel 2014, infine, "MP&Silva Ltd offre e si aggiudica i diritti audiovisvi relativi alle stagioni 2015-2016, 2016-2017 e 2017-2018 per l'importo di 557.000.000 euro – si legge nelle carte – . Secondo migliore offerente è IMG Worlwide, LLC società statunitense, con 420.000.000 euro".

Per il collegio, perciò, "ciò che il gruppo MP&Silva Ltd è riuscito a guadagnare immettendo sul mercato estero, con grande profitto, i diritti audiovisvi legittimamente acquisiti non può certo rappresentare indice di fraudolenza nè costituire 'profitto ingiusto', poichè frutto di regolari contrattazioni d'affari con i network interessati, in danno alla Lega Calcio che ha, addirittura, massimizzato i guadagni con un incremento esponenziale in occasione delle tre gare.

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