L'imprenditore 82enne, tra gli anni Settanta e Ottanta, era vicino al killer di Cosa nostra Pino Greco

Sono stati sequestrati beni per oltre 15 milioni di euro dalla guardia di finanza di Palermo nei confronti di un costruttore e immobiliarista di 82 anni, "ritenuto socialmente pericoloso alla luce del particolare ruolo svolto in passato di imprenditore agli ordini della criminalità –  come si legge in una nota – pur non essendo stato mai condannato per associazione di stampo mafioso".

L'imprenditore 82enne, tra gli anni Settanta e Ottanta, era considerato socio e prestanome di Vito Ciancimino e vicino a uno dei più spietati killer di Cosa nostra Pino Greco di Ciaculli, detto 'scarpuzzedda'. Inoltre, pur non essendo formalmente affiliato a 'cosa nostra', era considerato uno degli imprenditori di riferimento dei mafiosi Provenzano, Riina e Ciancimino.

Negli anni Novanta, in seguito alle dichiarazioni del figlio di Vito Ciancimino, Massimo, l'uomo è stato indagato per il reato di associazione mafiosa nell'ambito del procedimento che ha portato alla condanna Marcello Dell'Utri.

Dalla scomparsa dell'impreditore Antonio Maiorana e di suo figlio nel 2007, sono state portate avanti le investigazioni sulle attività di Maiorana che hanno messo in luce le iniziative edilizie condotte dall'uomo, oggi 82enne, con l'appoggio di Ciancimino.

In quegli anni, l'imprenditore è stato azionista di controllo e rappresentante legale della storica Inim- Internazionale immobiliare spa, costituita a Palermo nel 1976 e poi trasferita a Milano. Tale società, secondo gli inquirenti, si è occupata dell'acquisto di grandi aziende fallite (e dei relativi pregiati terreni, resi edificabili) in Lombardia, Piemonte e Lazio, tutte compravendite e speculazioni ad altissimo tasso di utile.

Le fiamme gialle oggi hanno sequestrato oltre cento tra immobili e terreni, tre imprese, 21 rapporti finanziari e cinque vetture.

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