I presidi capitanati dal sindacato di base Cub si sono presi un pezzo della scena in occasione della inaugurazione della stagione scaligera

Protagonista non solo l'opera, con l'Attila di Giuseppe Verdi e i vip in abito da gran sera per la prima della Scala, ma anche la protesta. I presidi capitanati dal sindacato di base Cub si sono presi un pezzo della scena in occasione della inaugurazione della stagione scaligera. Proprio fuori dal teatro, in una piazza blindata dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Fra i bersagli degli slogan dei manifestanti, oltre al Dl sicurezza, la Tav, che sabato farà scendere in piazza a Torino il movimento che si oppone alla Torino-Lione. A poca distanza dal tempio della lirica milanese e internazionale, sulle transenne allestite per i controlli di polizia, ben visibile uno striscione: "Contro l'alta velocità. Per la difesa del territorio. Per trasporti di qualità". Cambio di 'set' per la protesta, a un certo punto. I sindacalisti e lavoratori della Cub si sono spostati di pochi metri, in Galleria Vittorio Emanuele, gremita di gente già a caccia di regali. I dimostranti hanno formato un corteo in cui è stato simulato un arresto di migranti vestiti da detenuti con finti poliziotti al grido di "è finita la pacchia". E' partito anche qualche fumogeno. A rappresentare il governo M5s-Lega, oggetto della protesta, un manichino bifronte, da un lato Matteo Salvini e dall'altro Luigi Di Maio, i due vicepremier.

Alcuni militanti del centro sociale Cantiere hanno indossato i gilet simbolo della contestazione in Francia: "A Milano siamo scesi in piazza con i gilets gialli della moltitudine francese insorta, contro la kermesse della casta – hanno detto su Facebook -: finanzieri globali e ministri nazionalisti, politici corrotti e padroni della città". Alcuni attivisti antagonisti hanno poi lanciato uova e verdura contro la sede del Circolo del Giardino, sede della cena di gala dopo la Prima. A essere preso di mira ancora l'esecutivo giallo verde. In particolare gli antagonisti chiedono che "i 49 milioni di euro che la Lega ha preso illegalmente vengano spesi a favore delle persone normali".

In piazza Scala, prima della 'prima', mentre si attendeva l'arrivo in teatro del capo dello Stato Sergio Mattarella, di personalità e di ministri, poi giunti per assistere all'opera di Verdi, fuori dal Piermarini c'era anche la Banda degli Ottoni a scoppio. La storica orchestra di strada militante milanese, già insignita dell'Ambrogino d'oro, chiede solidarietà per i suoi due musicisti che sono stati denunciati e rischiano una condanna a diversi anni. Gli 'Ottoni a scoppio', ricordano come, il 7 dicembre del 2014, durante gli scontri nei pressi del Teatro alla Scala, tra antagonisti e forze dell'ordine, "la banda sia intervenuta per sedare gli animi". E respingono "con forza questo tentativo di criminalizzazione".

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