Roma, 20 lug. (LaPresse) – Rossella Urru, la cooperante sarda liberata e arrivata ieri sera all’aeroporto di Campino, è al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Con lei c’è anche il ministro degli Esteri, Giulio Terzi.

Questa mattina la 30enne, pochi minuti dopo le 9 ha fatto il suo ingresso a piazzale Clodio per essere interrogata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo. La Urru, durante le tre ore di colloquio, ha raccontato al magistrato le circostanze, la dinamica e i nove mesi che ha trascorso in mano ai sequestratori. Sulla vicenda la procura di Roma aveva aperto un fascicolo ipotizzando il reato di sequestro di persona a scopo di terrorismo. La cooperante ha lasciato il palazzo della procura da un’uscita secondaria, evitando così di incontrare fotografi e giornalisti.

Rossella Urru è arrivata in Italia ieri sera alle 21.10 con un aereo proveniente dal Burkina Faso, dopo una prigionia durata 286 giorni: rapita nella notte tra il 22 e il 23 ottobre del 2011 in un campo profughi del sud dell’Algeria, la 30enne di Samugheo è stata rilasciata due giorni fa in Mali. Ad accompagnare Rossella nel viaggio da Ouagadougou a Roma, il capo dell’unità di crisi del ministero degli Esteri, Claudio Taffuri. Ad attendere la Urru sulla pista c’erano il premier Mario Monti, i ministri Terzi e Riccardi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni De Gennaro, i genitori Graziano e Marisa, i fratelli Mauro e Fausto. Scesa dall’aereo, camicia bianca, pantaloni neri e scarpe da ginnastica, la Urru ha abbracciato i familiari e ha baciato il premier Mario Monti.

Le sue prime parole sono state: “Sto bene e voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per la mia liberazione. Volevo ringraziare tantissimo lo Stato italiano – ha aggiunto Rossella – e il ministero degli Affari esteri con l’unità di crisi. Ringrazio anche tutto il movimento che ha sostenuto la mia famiglia e la mia liberazione”. La cooperante ha raccontato di essere stata trattata bene: “Adesso sto bene, sono in forze, finalmente è finita”. Nonostante la brutta esperienza, Rossella spera “di continuare a lavorare nella cooperazione: credo sia una cosa importante. Per molte persone è un lavoro rischioso e il rischio l’ho visto in prima persona, ma questo spero che non mi fermi”. Tornare in futuro in Algeria? “Può darsi”, ha risposto la Urru ai cronisti.

A dare il benvenuto alla cooperante sarda all’aeroporto il premier Monti che ha detto: “Bentornata, benvenuta in Italia. Mai benvenuto è stato dato con tanto calore e con tanta gioia: le sono stati tutti vicini. I suoi familiari hanno avuto una forza straordinaria”. “L’Italia, e la Sardegna in primo luogo – ha aggiunto Monti – hanno manifestato grande affetto e grande palpitazione per lei, così come tutti gli organi dello Stato che voglio ringraziare ora per essersi prodigati per la sua liberazione”.

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