Roma, 11 mag. (LaPresse)- Ha passato la sua prima notte in carcere, a Regina Coeli, Simone Borghese, il 30enne romano arrestato dopo aver confessato la violenza e la rapina a una tassista di 43 anni venerdì mattina nella zona di Ponte Galeria Roma. Il ragazzo, barista, separato con un figlio, è stato fermato ieri mattina a casa dei nonni e dopo essere stato interrogato per tutto il giorno dagli uomini della Mobile è stato ammanettato.

Decisivo per le indagini è stato l’identikit diffuso dalla polizia che ha portato diverse segnalazioni tra cui un tassista che affermava di aver condotto un cliente, somigliante a quello ritratto nell’identikit, in una delle strade limitrofe a via Pescina Gagliarda. Il tassista, inoltre, aveva dichiarato che lo sconosciuto cliente non gli aveva pagato la corsa, ragion per cui si era fatto lasciare il numero di cellulare. Da qui una vera e propria caccia all’uomo conclusasi nella tarda serata di ieri con una “confessione piena e dettagliata”.

Il 30enne è stato rintracciato in via Pineta Sacchetti angolo via Alciato. Gli inquirenti, coordinati dal pm Eugenio Albamonte, hanno anche perquisito il suo domicilio dove sono stati trovati i vestiti indossati al momento dell’aggressione descritti dalla vittima. Nel confessare il reato, il 30enne ha ammesso: “Sì, è stato un raptus”.

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