Dopo Ncc e taxi, ora è il momento degli autisti dei pullman contrari alla chiusura del centro storico da gennaio

Centro storico in tilt, bandiere M5s a fuoco, cartelli con su scritto: "Vendesi: bus e autista". Gli autisti dei pullman turistici hanno inscenato una protesta simbolica a Roma dopo la decisione del Consiglio di Stato di respingere la richiesta di sospensiva del nuovo regolamento del comune di Roma per l'accesso dei bus turistici nel centro storico, a partire da gennaio.

Dopo l'ira degli Ncc martedì di fronte a palazzo Madama e quella dei taxi di mercoledì, giovedì è il turno degli autisti dei bus che dalle 5 e mezza del mattino si sono ritrovati in piazza Venezia. Chiuse tutte le vie d'accesso che portano alla piazza, a partire da piazza della Bocca della verità. Si prevede un concentramento che si estende su via del Teatro Marcello e via dei Cerchi. 

La sindaca Virginia Raggi, che rivendica la battaglia per l'esclusione dei bus dal centro, ha rivolto un appello ai manifestanti: "È inaccettabile che Roma sia tenuta sotto scacco bus turistici: il centro va subito liberato, sciogliete l'assemblea perché state paralizzando la città. Abbiamo cominciato il dialogo due anni fa, ora il tempo è finito. Troverete altre soluzioni, come sono state trovate in altre città".

Una situazione esplosiva, che, al di là del caso specifico, è indice di una certa insofferenza nei confronti del M5S. Nelle piazze d'Italia aumentano infatti i 'delusi', e spesso, a finire nel mirino, sono proprio i grillini e le loro stelle. E' successo a Melendugno con gli attivisti No Tap, a Taranto dopo la decisione di 'salvare' l'Ilva nonostante la promessa elettorale di chiuderla, nei cortei degli studenti che da Nord a Sud hanno attraversato il Paese. E deciderà la tanto attesa analisi costi/benefici sulla Tav se a protestare saranno quelli che da sempre sono contrari all'alta velocità (vicini ai grillini) o 'il popolo del sì' che ha riempito qualche settimana fa piazza Castello a Torino.

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