Roma, 22 ago. (LaPresse) – Dall’inizio dell’anno il questore di Roma Fulvio della Rocca ha firmato 39 ammonimenti per presunti casi di stalking, secondo un comunicato della questura. A fronte di 67 richieste giunte dagli uffici periferici non solo della polizia, ma anche dei carabinieri, dopo l’istruttoria il 58% si sono concluse con l’emissione del provvedimento. Su 39, 33 sono uomini e 6 donne. Tale ammonimento – previsto dalla legge 38 del 2008 sullo stalking – consiste in un richiamo orale del questore allo stalker, che viene diffidato dal tenere una condotta contraria alla legge e ad astenersi, per il futuro, dal compiere atti persecutori nei confronti della vittima o di terzi a questa legati da vincoli di qualsiasi natura. Ciò ovviamente non pregiudica la possibilità per la vittima, in un momento successivo, di proporre querela, ma costituisce solo un gradino intermedio rispetto alla consueta via giudiziale, prosegue la nota. Dopo l’avviso di avvio del procedimento, l’acquisizione di informazioni circostanziate e le controdeduzioni da parte del presunto stalker, una volta confermata l’attendibilità e la veridicità dei fatti esposti e la loro qualificazione in termine di atti persecutori, viene emesso il decreto di ammonimento anche solo sulla base di indizi gravi sulla verosimile possibilità che il reato possa essere consumato. Le conseguenze dell’ammonimento sono: possibile sospensione dell’autorizzazione per la detenzione di armi e munizioni o maggiore attenzione nel concedere tale licenza; aumento della pena in caso di condanna per il reato di stalking; procedibilità del reato d’ufficio: il che vuol dire che, nel caso in cui il reo venga sorpreso a perseverare nell’illecito, non ci sarà più bisogno della querela della parte danneggiata, ma la pubblica autorità potrà procedere autonomamente e procedere anche all’arresto in caso di flagranza.

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