Roma, 17 set. (LaPresse) – Partivano dai mille euro e salivano fino a oltre 15mila le tangenti scoperte nell'inchiesta sul giro di corruzione nelle assegnazioni delle case popolari a Roma. L'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall'Olio, che ha portato stamani a sei arresti, ha scoperto un giro di tangenti e favori attraverso i quali due dipendenti Ater e un funzionario comunale assegnavano case e davano autorizzazioni scavalcando le graduatorie del Campidoglio.

Le altre tre persone finite ai domiciliari facevano da intermediari tra gli oltre 50 aspiranti assegnatari e i dipendenti corrotti.

Chiedevano mille euro per fornire l'indirizzo degli appartamenti liberi che in seguito venivano occupati. La 'tassa' successiva erano 1500 euro o di più a seconda del valore dell'immobile, per ottenere il nulla osta al riconoscimento della residenza nell'appartamento occupato.

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