Si chiude la vicenda giudiziaria sulla cosiddetta "cricca"

(LaPresse) La Guardia di Finanza di Roma ha confiscato il "Salaria Sport Village", il più grande centro sportivo della capitale, acquistato dall'imprenditore Diego Anemone con disponibilità finanziarie frutto di reati di evasione fiscale, riciclaggio e appropriazione indebita. Il provvedimento si pone a conclusione della vicenda giudiziaria nel corso della quale il Tribunale capitolino ha disposto, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, il sequestro – eseguito nel maggio 2014 – e la confisca di primo grado, poi confermata dalla Corte d'Appello e ora divenuta definitiva a seguito di pronunce della Corte di Cassazione. Unitamente a Angelo Balducci, ex provveditore per le Opere Pubbliche del Lazio e poi Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Anemone è stato al centro delle indagini condotte sulla cosiddetta "cricca" degli appalti: un vero e proprio "sistema gelatinoso" – come fu definito da alcuni soggetti nel corso delle intercettazioni – che per oltre un decennio, dal 1999, attraverso sistematiche condotte corruttive e articolati illeciti tributari diretti a camuffare l'erogazione di "tangenti", ha consentito l'assegnazione di importanti opere pubbliche, tra cui quelle relative ai "Grandi Eventi" (Mondiali di nuoto 2009, Celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, vertice G8 all'isola de La Maddalena), a un ristretto numero di imprese favorite, in primis quelle dell'imprenditore romano.

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