Roma, 21 giu. (LaPresse) – La primavera 2015 è stata la più calda mai registrata con una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani superiore di 0,85 gradi celsius rispetto alle stime del ventesimo secolo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti realizzata in occasione del solstizio d’estate che segna il cambiamento stagionale e precede gli stati generali sui cambiamenti climatici a Roma ai quali interviene anche il presidente Roberto Moncalvo, sulla base dei dati della banca dati Noaa, il National climatic data center relativi al periodo compreso tra marzo e maggio 2015.

“I valori – spiega Coldiretti – confermano la tendenza ad una accelerazione nel surriscaldamento poiché tra i 10 anni più caldi da quanto sono iniziate le rilevazioni nel 1880, ben nove sono successivi al 2000. Il 2014 è in testa alla classifica degli anni più bollenti davanti al 2010 che è seguito dal 2005 e dal 1998 e poi a pari merito dal 2013 e dal 2003 e a seguire il 2002, il 2006 e il 2009″.

L’inizio dell’estate italiana ha risentito dell’innalzamento delle temperature globali: dopo aver avuto la primavera più calda mai registrata dal 1880, a giugno una forte variabilità ha determinato improvvisi e violente temporali rovinando le vacanze a 4,2 milioni di italiani e provocando gravi danni alle coltivazioni agricole, soprattutto a causa della grandine. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti realizzata in occasione del solstizio d’estate che segna il cambiamento stagionale e precede gli stati generali sui cambiamenti climatici a Roma ai quali interviene anche il presidente Roberto Moncalvo, sulla base dei dati della banca dati Noaa, il National climatic data center relativi al periodo compreso tra marzo e maggio 2015.

“Assistiamo a un’accelerazione del surriscaldamento globale. In questa situazione – dichiara il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo – è quanto mai appropriata la denuncia dell’enciclica del santo padre sul fatto che i vertici mondiali sull’ambiente degli ultimi anni non hanno risposto alle aspettative perché, per mancanza di decisione politica, non hanno raggiunto accordi ambientali globali realmente significativi ed efficaci. Una sollecitazione che assume un valore particolarmente significativo in vista del vertice Onu previsto a Parigi sul clima a dicembre”.

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