Bari, 1 ott. (LaPresse) – Piccoli prestiti per fronteggiare esigenze immediate di imprenditori in difficoltà economiche che venivano poi restituiti con interessi usurai fino al 288% su base annua. È quanto emerso da un’indagine dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Bari che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del tribunale di Bari, su richiesta della locale procura, a carico di un 55enne barese, agente di polizia penitenziaria attualmente in aspettativa, residente nel quartiere San Paolo, ritenuto responsabile del reato di usura ed estorsione.

Le attività dei carabinieri hanno consentito di documentare come l’uomo, a partire dal mese di gennaio dello scorso anno, facendo leva sullo stato di necessità di alcuni imprenditori edili baresi in difficoltà economiche, si sarebbe reso disponibile a prestare loro somme di denaro, anche in più occasioni, con l’obbligo di restituirle con rate mensili che le indagini hanno dimostrato attestarsi tra il 212% ed il 288% di interesse annuo. Di fronte all’impossibilità degli imprenditori di onorare le scadenze pattuite sono emersi anche episodi di violenze e minacce.

L’agente di polizia penitenziaria terrorizzava le sue vittime con frasi del tipo “stai attento che dietro a me stanno altre persone”, “sei tu che ti devi preoccupare, non io”, “ti faccio passare un guaio”, “ti spacco la testa”. In una circostanza l’uomo avrebbe commissionato ad uno degli imprenditori alcuni lavori di ristrutturazione presso la sua abitazione che avrebbe poi pagato parzialmente sottraendo all?importo dovuto quello relativo a quanto la vittima avrebbe dovuto corrispondergli quel mese. L’arrestato, come disposto dall’autorità giudiziaria che ha emanato il provvedimento, è stata sottoposto agli arresti domiciliari.

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