La prima udienza del processo è stata fissata per l'1 luglio prossimo al tribunale di Prato

Andrà a giudizio immediato la donna di Prato accusata di atti sessuali con minore e violenza sessuale nei confronti di un ragazzo, oggi 15enne e da cui ha avuto anche un figlio, ma che all'epoca dei fatti contestati doveva ancora compiere 14 anni. Lo ha deciso il gip, accogliendo la richiesta della procura di Prato. La prima udienza del processo è stata fissata per l'1 luglio prossimo al tribunale di Prato. La donna attualmente è agli arresti domiciliari, a cui è ristretta dal 27 marzo scorso. I suoi difensori, gli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, hanno 10 giorni di tempo per chiedere al giudice riti alternativi al processo con giudizio immediato.

L'indagine era stata avviata nei primi giorni di marzo in seguito alla denuncia presentata dai familiari del quindicenne a cui la donna aveva dato ripetizioni per prepararlo all'esame di terza media. Il test del dna eseguito sul neonato avuto alcuni mesi prima dall'indagata ha certificato la paternità del ragazzino. La donna, sentita in due diverse occasioni dai pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli e durante l'interrogatorio di garanzia e l'udienza davanti ai giudici del Riesame, ha sempre sostenuto di aver avuto i primi rapporti sessuali con il suo allievo quando il ragazzo aveva già compiuto 14 anni. Versione che lo stesso minorenne avrebbe smentito nel corso di un incidente probatorio. A questo proposito, nelle motivazioni del provvedimento di rigetto della misura cautelare emesso dal Riesame, a cui si erano rivolti i difensori dell'indagata, si legge che appare certo che "al primo rapporto il ragazzo non aveva ancora 14 anni". Nell'inchiesta è coinvolto anche il marito della donna pratese, indagato per alterazione di stato, reato ipotizzato per aver riconosciuto come suo il figlio nato alcuni mesi fa pur sapendo, secondo l'accusa, che il padre era il ragazzino a cui la moglie dava ripetizioni private.
 

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