Pescara, 18 dic. (LaPresse) – La mobile di Pescara ha fatto luce su un uxoricidio avvenuto in provincia nel lontano 1990. Giulio Cesare Morrone, 34 anni all’epoca dei fatti, è stato infatti ritenuto responsabile dell’omicidio volontario della moglie, Teresa Bottega, di un anno più grande, di cui si persero le tracce nel marzo di 22 anni fa, quando la donna, almeno apparentemente, si allontanò dalla sua abitazione a Santa Teresa di Spoltore (PE) dove viveva con il marito e due figli minori. Negli archivi il caso era classificato, fino a due mesi fa, come uno dei tanti casi di scomparsa di cui raccontano le cronache. Furono le sorelle di Teresa, trascorsi alcuni mesi dall’ultima volta che la videro, a sporgere denuncia. Il marito, sentito all’epoca dalla polizia, si limitò a confermarne la sparizione, dando contezza di un rapporto coniugale ormai incrinato, caratterizzato da un precedente allontanamento della donna, al punto da rendere plausibile l’ipotesi di un abbandono del tetto coniugale. Il caso è stato riaperto circa due mesi fa, grazie a un testimone indiretto, il quale era venuto a sapere alcuni particolari della vicenda e li aveva riportati gli inquirenti.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata