Il gruppo di amici aveva architettato lo scherzo per il futuro sposo, ma un uomo che ha assistito alla scena ha contattato la polizia. Poi chiarito il malinteso

L'accusa è quella di procurato allarme. C'è un grande equivoco all'origine dell'episodio che a Perugia ha portato alla denuncia di sei persone. Lo scorso sabato, infatti, un cittadino ha segnalato alla questura il rapimento di un uomo in via del Macello. Il testimone ha raccontato di aver visto due indivuidui col volto coperto bloccare un passante per poi costringerlo, tra le grida, a salire su un furgone. 

Due volanti sono subito arrivate sul posto e hanno rintracciato il veicolo in prossimità di via Pievaiola. I quattro uomini a bordo del furgone, tutti italiani, trentenni e incensurati, non capivano per quale ragione gli agenti avessero deciso di fermali e di effettuare un controllo.

Dopo aver confermato la dinamica dei fatti di via del Macello, il gruppo di amici ha chiarito il malinteso: l'uomo che ha contattato la polizia aveva assistito a un finto rapimento inscenato per festeggiare l'addio al celibato di un loro amico. Il presunto rapito era, infatti, il futuro sposo.

 

 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata