Direttore di Migrantes chiede maggior contributo da parte dei Comuni

"Le parrocchie possono fare tanto per l'accoglienza dei migranti, avendo però alle spalle un Comune che si renda responsabile. Al momento stiamo facendo supplenza per l'accoglienza di quasi 30mila persone". E' la denuncia di monsignor Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes.
Su 8mila comuni italiani, fa presente, soltanto 800 accolgono queste persone: "Sono 3 anni che lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo) è fermo a 20mila persone, a meno di 800 Comuni italiani su 8mila. Occorre investire su questo".

Pochi giorni fa il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, ha parlato di rischio infiltrazioni di miliziani legati all'Isis sui barconi diretti in Italia, poi smorzato dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Per risolvere il problema, Perego suggerisce di sposare l'esperienza dei corridoi umanitari, che hanno salvato 280 persone finora, non solo dalla guerra, ma anche dai trafficanti di esseri umani: "Sarebbe la vera soluzione – dice a LaPresse -, sia in termini di sicurezza per i richiedenti asilo e i rifugiati che lasciano i loro Paesi, sia in termini di sicurezza per il nostro Paese, nel controllare alla partenza queste persone e non lasciarle in mano ai trafficanti, cosa che, come è stato detto, alimenta il terrorismo".

E' un'esperienza, per il direttore della struttura che è braccio pastorale della Cei, che non dovrebbe restare confinata al territorio nazionale, ma dovrebbe essere esportata a livello europeo, e mondiale. "Non dimentichiamo che Obama ha proposto di portare negli Stati Uniti con i corridoi umanitari 10mila persone. Altri Paesi, come l'Argentina, hanno fatto arrivare alcune migliaia di persone. Se veramente tutti i paesi fossero attenti al dramma che si sta vivendo in alcune realtà come la Somalia, l'Etiopia, l'Eritrea, la Siria, la Palestina. Se fossero attenti a questi drammi e costruissero un viaggio accompagnando queste persone, utilizzando per quanto riguarda l'Europa, ad esempio, le quote di 160mila persone che non sono state autorizzate per la redistribuzione su tutto il territorio, sarebbe un significativo passo avanti in termini di sicurezza".

I corridoi umanitari sono gestiti in Italia dalla comunità di Sant'Egidio, dalla chiesa Valdese, dalla federazione delle chiese con il contributo del Governo. "Ci si domanda perché non si guarda con intelligenza a questa esperienza, raccordandola con i centri d'accoglienza, con gli Sprar, in modo tale che ci sia un unico percorso".

Perego risponde anche alla proposta lanciata dal governatore del Veneto, Luca Zaia, di allestire i campi profughi nelle aree liberare della Libia: "La situazione della Libia è assolutamente di grande precarietà. Abbiamo già fatto questo in tempi passati e abbiamo visto che cosa ha significato: ancora più morti e insicurezza. Non si può affidare il diritto d'asilo a degli stati che non possono tutelarlo. E' assolutamente sbagliato. Sarebbe importante portare avanti un piano Marshall che sia effettivamente una maggiore cooperazione con i Paesi di partenza di queste persone e impegnarsi in maniera forte sulla pace e la fine della guerra in alcuni paesi come la Siria. Questo sarebbe l'aspetto importante, che più volte Papa Francesco ha nominato".

Sul piano del ministro dell'Interno di accogliere 2,5 migranti ogni mille abitanti per ogni Comune: "Al momento ci sono comuni di alcune Regioni che sono sotto le due persone per mille abitanti. Si tratta soprattutto di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Ci sono comuni come il Molise che hanno 7,5 persone ogni mille abitanti o il Friuli 3,88. L'aumento di persone pro-capite per comune sarebbe un aspetto importante. Però distribuiti in tutti gli 8mila comuni".

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