"Siamo di fronte a un fenomeno di iniquità globale e di economia che uccide" ha sottolineato il Pontefice nella messa di Pasqua

 I poveri sono  la "testimonianza della scandalosa realtà di un mondo ancora tanto segnato dal divario tra lo sterminato numero di indigenti, spesso privi dello stretto necessario, e la minuscola porzione di possidenti che detengono la massima parte della ricchezza e pretendono di determinare i destini dell'umanità. Purtroppo, a duemila anni dall'annuncio del vangelo e dopo otto secoli dalla testimonianza di Francesco, siamo di fronte a un fenomeno di inequità globale e di economia che uccide". Così Papa Francesco in una lettera inviata al vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, Domenico Sorrentino, per l'inaugurazione del Santuario della Spogliazione nella chiesa di Santa Maria Maggiore, antica cattedrale di Assisi.

Parlando poi dell'esempio di San Francesco, Bergoglio sottolinea: "Il mondo viene tutto dalle mani di Dio. Francesco stesso ci invita, nel Cantico di Frate Sole, a cantare e a custodire la bellezza di tutte le creature. La spogliazione ci fa fruire di esse in modo sobrio e solidale, con una gerarchia di valori che mette l'amore al primo posto. Ci si deve spogliare, in sostanza, più che di cose, di sé stessi, mettendo da parte l'egoismo che ci fa arroccare nei nostri interessi e nei nostri beni, impedendoci di scoprire la bellezza dell'altro e la gioia di aprirgli il cuore. Un cammino cristiano autentico non porta alla tristezza, ma alla gioia. In un mondo segnato da tanta tristezza individualista il Santuario della Spogliazione si propone di alimentare nella Chiesa e nella società la gioia evangelica, semplice e solidale".

RISORGERE CONTRO NUOVE SCHIAVITU'. "Il Pastore Risorto" "si fa carico di quanti sono vittime di antiche e nuove schiavitù: lavori disumani, traffici illeciti, sfruttamento e discriminazione, gravi dipendenze. Si fa carico dei bambini e degli adolescenti che vengono privati della loro spensieratezza per essere sfruttati; e di chi ha il cuore ferito per le violenze che subisce entro le mura della propria casa". Così Papa Francesco nel messaggio che precede la benedizione 'Urbi et Orbi' nel giorno di Pasqua. "Il Pastore Risorto – continua il Pontefice – si fa compagno di strada di quanti sono costretti a lasciare la propria terra a causa di conflitti armati, di attacchi terroristici, di carestie, di regimi oppressivi. A questi migranti forzati Egli fa incontrare dei fratelli sotto ogni cielo, per condividere il pane e la speranza nel comune cammino".

APPELLI PER LA PACE. Poi gli appelli per la pace:il Signore "Doni pace a tutto il Medio Oriente, a partire dalla Terra Santa, come pure in Iraq e nello Yemen. Non manchi la vicinanza del Buon Pastore alle popolazioni del Sud Sudan, del Sudan, della Somalia e della Repubblica Democratica del Congo, che patiscono il perpetuarsi di conflitti, aggravati dalla gravissima carestia che sta colpendo alcune regioni dell'Africa".

IGNOBILE ATTACCO IN SIRIA. "In questi tempi, in modo particolare sostenga gli sforzi di quanti si adoperano attivamente per portare sollievo e conforto alla popolazione civile in Siria, vittima di una guerra che non cessa di seminare orrore e morte. È di ieri l'ultimo ignobile attacco ai profughi in fuga che ha provocato numerosi morti e feriti" ha sottolineato il Pontefice.

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