Istanbul (Turchia), 30 nov. (LaPresse) – Papa Francesco, prima di lasciare la Turchia, ha incontrato nel giardino della Rappresentanza Pontificia di Istanbul un gruppo di ragazzi e giovani dell’Oratorio della Comunità salesiana cui è affidata la Cattedrale latina, rifugiati dalla Turchia, dalla Siria, dall’Iraq, da vari Paesi del Medio Oriente e dell’Africa. “I profughi, come voi – ha detto loro il pontefice – si trovano spesso privi, a volte per lungo tempo, di beni primari: un’abitazione dignitosa, l’assistenza sanitaria, l’educazione, il lavoro. Hanno dovuto abbandonare non solo realtà materiali, ma soprattutto la libertà, la vicinanza dei familiari, il loro ambiente vitale e le tradizioni culturali. Le condizioni degradanti in cui tanti profughi devono vivere sono intollerabili. Per questo bisogna mettere tutto l’impegno per rimuovere le cause di questa realtà”.

“Lancio un appello – ha aggiunto Papa Francesco – per una maggiore convergenza internazionale volta a risolvere i conflitti che insanguinano le vostre terre di origine, a contrastare le altre cause che spingono le persone a lasciare la loro patria e a promuovere le condizioni perché possano rimanere o ritornare. Incoraggio tutti coloro che stanno operando generosamente e lealmente per la giustizia e la pace a non perdersi d’animo. Mi rivolgo ai capi politici, affinché tengano conto che la grande maggioranza delle loro popolazioni aspira alla pace, anche se a volte non ha più la forza e la voce per chiederla”.

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