Città del Vaticano, 29 ott. (LaPresse) – Dio può solo amare, non condanna, l’amore è la sua debolezza e la nostra vittoria: queste, in sintesi, le parole di Papa Francesco nella Messa del mattino a Casa Santa Marta, riportate da Radio Vaticana.

“Non è che noi siamo vincitori sui nostri nemici, sul peccato – ha spiegato il Santo Padre -. No, noi siamo tanto legati all’amore di Dio, che nessuna persona, nessuna potenza, nessuna cosa ci potrà separare da questo amore”.

“Ogni uomo, ogni donna – ha aggiunto – può rifiutare il dono, preferire la sua vanità, il suo orgoglio, il suo peccato, ma il dono c’è: “Il dono è l’amore di Dio, un Dio che non può staccarsi da noi. Quella è l’impotenza di Dio. Noi diciamo: ‘Dio è potente, può fare tutto!’. Meno una cosa: staccarsi da noi.”

Anche il più cattivo, ha detto il Pontefice, “il più bestemmiatore è amato da Dio con una tenerezza di padre, di papà”, e, “come dice Paolo, come dice il Vangelo, come dice Gesù: ‘Come una chioccia con i pulcini'”. Dio può fare tutto, anche piangere e “in questo pianto di Gesù su Gerusalemme, in quelle lacrime, è tutto l’amore di Dio. Dio piange per me, quando io mi allontano; Dio piange per ognuno di noi; Dio piange per quelli malvagi. Aspetta, non condanna – ha concluso Papa Francesco -, piange. Perché? Perché ama”.

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