La città dice no a intimidazioni e criminalità

Roberto Spada è stato trasferito nel carcere di Tolmezzo, vicino a Udine: motivo dello spostamento, arrivato su proposta del ministero della Giustizia, il fatto che il carcere di Regina Coeli, dove il 42enne fratello del boss Carmine era rinchiuso da giovedì scorso, non è di massima sicurezza. Spada, che pochi giorni fa ha aggredito a Ostia due giornalisti della Rai durante un'intervista, è accusato di violenza privata, aggravata dal metodo mafioso.

Stasera, intanto, ad Ostia si è tenuta la manifestazione promossa da Libera e Federazione nazionale della stampa (Fnsi) per dire no a intimidazioni e criminalità: in piazza anche la sindaca Virginia Raggi e il presidente della Regione Nicola Zingaretti, con tanti consiglieri e tantissimi cittadini per chiedere un cambio di rotta nel Municipio alle sue prime elezioni dopo il commissariamento per infiltrazioni mafiose del 2015.

Il Viminale metterà in campo controlli straordinari per il ballottaggio di domenica prossima tra Giuliana Di Pillo, del Movimento 5 stelle, e Monica Picca del Centrodestra.

Sul fronte delle indagini vanno avanti le ricerche dei carabinieri, coordinati dalla procura di Roma, per arrivare all'altro uomo coinvolto nel pestaggio dei due reporter. I fatti al centro dell'inchiesta risalgono al 7 novembre, quando il giornalista Daniele Piervincenzi e il cameraman Edoardo Anselmi sono stati aggrediti mentre stavano realizzando un'intervista a Ostia sui rapporti tra il clan Spada e CasaPound.

Spada ha sferrato una testata all'intervistatore, fratturandogli il setto nasale e subito dopo ha inseguito i due giovani insieme a un secondo uomo, colpendoli con un bastone, tanto da provocare un trauma cranico al cameraman. Tutto è successo nei pressi della palestra dove il 42enne è titolare, davanti ad almeno una decina di testimoni che – di fronte alla violenza fisica agli insulti e alle minacce dei due aggressori ("non vi fate più vedere qui! Vi prendo la macchina e vedi che non la trovi più!") – non hanno prestato alcun soccorso e, anzi, hanno inveito contro le vittime urlando loro: "Andate via, qui non ci dovevate venire!".

L'aggravante del metodo mafioso deriva, secondo gli inquirenti, dal contesto nel quale l'aggressione è avvenuta e, soprattutto, dalla platealità con la quale Spada ha voluto dare una prova di forza sul 'suo' territorio, davanti agli abitanti del quartiere.

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