Roma, 14 gen. (LaPresse) – Sono molti i racconti dei passeggeri della nave di Costa Concordia che ieri sera si è incagliata a largo dell’Isola del del Giglio, che hanno come protagonisti i bambini. Carme, arrivata a Fiumicino, è una dei 177 spagnoli che ieri era a bordo della nave da crociera. C’è anche lei insieme ad alcuni brasiliani e americani che attendono di ripartire per i loro Paesi tra oggi e domani. Secondo quanto si è appreso, alcuni viaggiatori sono già ripartiti per Palermo, Catania, Barcellona. Sempre Alitalia e Costa Crociere stanno cercando di risolvere, insieme con la polizia di frontiera e le rispettive ambasciate, il problema dei documenti di viaggio, che gran parte dei crocieristi ha perso nel naufragio.Tutti hanno volti sconvolti, molti addosso hanno vestiti di fortuna e pochissima voglia di parlare. Carmen però dice di essere salva per miracolo e che mai potrà dimenticare le scene di panico, delirio e dolore che ha visto. “Eravamo a cena – racconta – quando abbiamo sentito un boato pesante e poi un urto violento. Da quel momento in poi non ho capito più nulla. Tutte le vie per salire sulla nave e trovare una via di fuga erano chiuse dalla gente che si accalcava. Il pianto e le urla dei bambini mi sono rimasti nelle orecchie. Molti di loro, soprattutto quelli piccoli, erano attaccati o ai colli dei genitori oppure sollevati. E così sono riusciti ad arrivare prima sul bordo della nave e poi sulle scialuppe”.

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