Roma, 16 lug. (LaPresse) – “E’ stress da caldo anche per le galline nei pollai e per le mucche che a causa dello stress hanno prodotto 50 milioni di litri di latte in meno nei primi quindici giorni di luglio”. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti nel sottolineare che la situazione è destinata a peggiorare con l’arrivo di Caronte i cui effetti si fanno sentire anche sugli animali con una minore produzione di uova e latte.

“Sono scattate – sottolinea la Coldiretti – le misure anti afa e gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi piu’ freschi. La situazione è preoccupante soprattutto nelle aree della pianura padana dove si concentra il maggior numero di stalle dove sono già entrati in funzione ventilatori, doccette e condizionatori per rinfrescare mucche e maiali ma i picchi di caldo – sottolinea la Coldiretti – stanno creando problemi anche alle galline che fanno meno uova e anticipano la muta per colpa dello stress da afa”.



Veterinari: sì all’aria condizionata Nebulizzatori, docce e pale. Nelle stalle italiane, per evitare la calura estiva che abbatte il livello della produzione di latte, gli allevatori hanno provveduto a rendere con qualsiasi mezzo l’aria più fresca. L’allarme è stato lanciato dalla Coldiretti Lombardia: lo stress da caldo ha già prodotto nei primi 15 giorni di luglio un calo di 50 milioni di litri in tutta Italia, 20 solo nella zona lombarda. “Le temperature elevate unite all’umidità incidono indubbiamente sul bioritmo delle vacche. Il motivo sta nella attività di rumino che produce calore. Più fa caldo, meno gli animali sono indotti a mangiare, col conseguente calo della quantità di latte”, spiega a LaPresse il dottor Daniele Gallo, presidente della Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito (Sivar).

“Anche il numero delle nascite viene abbattuto – continua -. Nel periodo estivo registriamo un’alta mortalità embrionale nei primi 35 giorni di gestazione”. Perciò qual è il rimedio per evitare un danno alla produttività? “L’ideale è mantenere nelle stalle una temperatura intorno ai 21 gradi tramite impianti di condizionamento, docce d’acqua spruzzate direttamente sugli animali o pale sul soffitto”, suggerisce il veterinario. “Molti allevatori hanno iniziato a investire sull’aria fresca – conclude -. Le vacche producono di più e anche quando sono libere di uscire al pascolo preferiscono rimanere nelle stalle”.

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