Milano, 8 ago. (LaPresse) – Dovrà restare in carcere Marco Milanese, ex braccio destro del ministro Giulio Tremonti, arrestato con l’accusa di corruzione nell’abito dell’inchiesta su presunte tangenti pagate per il Mose di Venezia. Lo hanno stabilito i giudici del tribunale del Riesame di Milano, che hanno respinto l’istanza dei difensori di Milanese, gli avvocato Bruno Larosa e Antonio Spagnuolo, che avevano chiesto la revoca della misura cautelare. “Intendiamo fare ricorso contro questa decisione”, ha spiegato l’avvocato Spagnuolo. Questa mattina l’avvocato Larosa ha incontrato Milanese, che è in carcere dal 4 luglio scorso, per comunicargli che gli sono stati negati i domiciliari.

I due avvocati dell’ex consigliere politico di Tremonti nei giorni scorso avevano presentato una memoria difensiva di una settantina di pagine ai giudici del Riesame per ribadire l’estaneita del loro assistito alla vicenda delle tangenti del Mose e per chiedere di indagare sull’ex ministro Tremonti.

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