Venezia, 28 giu. (LaPresse) – “L’esito dell’udienza odierna era prevedibile in relazione all’entità delle accuse svolte, al clamore che ne era seguito anche in relazione allo sproporzionato uso della misura cautelare”. Lo dichiara in una nota l’ex sindaco Pd di Venezia, Giorgio Orsoni, commentando il rifiuto del patteggiamento da parte del Gup del tribunale di Venezia nell’ambito dell’inchiesta del Mose. “La scelta di accettare il patteggiamento proposto dalla Procura – ha spiegato Orsoni – era stata dettata dalla necessità di tutelare l’Amministrazione, ben consapevole della assoluta infondatezza dei fatti addebitati e della insussistenza della fattispecie di reato ipotizzato”. “Venuta meno tale esigenza, ho auspicato la soluzione odierna che mi consente finalmente di difendermi appieno nell’ambito del processo. Prerogative fino ad oggi sempre negatemi”, ha concluso l’ex primo cittadino. Secondo il giudice il patteggiamento con la Procura a 4 mesi di reclusione e a una multa di 15mila euro prevedeva una “pena incongrua rispetto alla gravità dei fatti”.

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