Milano, 21 ott. (LaPresse) – E’ il mancato compenso, una cifra tra i 20mila e i 30mila euro, per la sceneggiatura e un ruolo da attore da non protagonista nel film ‘Gli eroi di Podrute’ del 2006, il movente dell’omicidio di Mauro Curreri, regista 39enne, ucciso questo pomeriggio, a Milano, con tre colpi di pistola, due andati a segno, dall’ex ufficiale dell’Esercito Mauro Pastorello. L’uomo ha raggiunto il regista nel teatro di posa di via Watt 5, dove quest’ultimo doveva incontrare degli attori per il nuovo film storico sull’aviatore Francesco Baracca, armato di una pistola calibro risalente al secondo dopoguerra. Pastorello, di 53anni, per ‘giustiziare’ Curreri, come ha spiegato nella telefonata che lui stesso ha fatto ai carabinieri per autodenunciarsi, è partito da Padova, dove vive con la moglie e una figlia di 19 anni, indossando la sua vecchia divisa da maggiore, dato che era in congedo e, attualmente, si guadagnava da vivere come agente di commercio. Quando i carabinieri sono arrivati in via Watt, l’hanno trovato nel cortile, con ancora la pistola in mano e il colpo in canna. Mentre i militari cercavano di immobilizzarlo, Pastorello è rimasto ferito al naso. Medicato e portato in caserma dai carabinieri, in via Moscova, prima ha fatto il saluto militare alla bandiera poi, davanti al pm, ha confessato, in lacrime e in stato confusionale. Al momento è detenuto al carcere di San Vittore, con l’accusa di omicidio aggravato. Per quanto riguarda la vittima, il regista Mauro Curreri, era noto per non pagare attori e troupe dei film che girava, tanto da guadagnarsi un servizio a ‘Striscia la notizia’ come truffatore.

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