Milano, 22 lug. (LaPresse) – L’arrivo silenzioso del feretro alle 11 e 45 in chiesa tra la folla di gente comune e amici. Una poesia di Alda Merini, recitata da don Mazzi nella sua omelia. L’annuncio di una petizione per chiedere che Milano dedichi un spazio alla memoria dello stilista. Sono stati questi alcuni dei momenti salienti del funerale, tenutosi questa mattina nella basilica di San Carlo, nel centro di Milano, del celebre stilista Elio Fiorucci, scomparso per un malore lunedì 20 luglio. Ad accogliere la bara, arrivata intorno alle 11.45, una folla di persone, nomi noti e gente comune, che hanno voluto dare l’ultimo saluto allo stilista che negli anni 70 aveva introdotto in Italia lo stile londinese esportando il suo con successo anche fuori dai confini nazionali.

“E’ faticoso parlare di Elio, perché ne hanno parlato tutti, soprattutto è faticoso parlarne per me”, ha esordito don Mazzi nella sua omelia, ricordando il rapporto di amicizia con Fiorucci, che risaliva al primo periodo in cui il fondatore della Comunità ‘Exodus’ si trovava a Milano. Don Mazzi ha inoltre sottolineato il grande estro creativo dello stilista in grado di trasmettere poesia e positività con le sue creazioni. “Credo che Milano – ha detto don Mazzi – abbia bisogno di qualcuno che la faccia cantare, le dia un colore, un’anima – riferendosi al lavoro di Fiorucci. “La bellezza di Elio – ha aggiunto il sacerdote – era che dentro era un poeta straordinario”.

A prendere la parola durante la messa anche Mario Furlan, fondatore della squadra di volontari ‘City Angels’ che ha annunciato di voler intitolare un centro di accoglienza della sua associazione alla memoria di Fiorucci. “Il nostro centro di accoglienza più grande a Milano si chiamerà ‘Casa Fiorucci”, ha annunciato Furlan tra gli applausi. Tra le proposte lanciate durante la funzione funebre anche la possibilità di dedicare un luogo di Milano alla memoria dello stilista, questione su cui si è espresso positivamente anche l’assessore alle politiche Sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino presente insieme, tra gli altri, al vicesindaco Francesca Balzani.

Tra i nomi noti presenti alla cerimonia anche il fotografo Oliviero Toscani, il giornalista Mario Luzzatto Fegiz, la showgirl Jo Squillo, l’ex-assessore alla cultura del Comune di Milano Stefano Boeri, l’editore Cairo, la showgirl Afef Jnifen, l’ex- sindaco di Milano Paolo Pillitteri. “Era un gentiluomo rivoluzionario – ha detto Jo Squillo ricordando Fiorucci – sono nata con gli anni 80, quindi per me era un maestro”.

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