La denuncia della ong Rainbow4Africa: cinque agenti armati nella sala della stazione al confine hanno costretto un ragazzo nigeriano a sottoporsi al test delle urine

C'è chi parla di un 'atto di forza'. Chi la definisce 'un'arrogante intimidazione'. Il caso di Bardonecchia è ormai diventato a tutti gli effetti un incidente diplomatico internazionale e il Viminale sta valutando l'opportunità di sospendere le 'incursioni' all'interno di tutto il territorio italiano da parte del personale delle forze di polizia e dei doganieri francesi. Una decisione, dicono fonti del Viminale, allo studio dal momento che la risposta arrivata dal ministro francese dei conti pubblici su quanto accaduto è stata giudicata "non soddisfacente e inesatta".

IL BLITZ – Venerdì sera, intorno alle 21 a Bardonecchia, nel torinese, alcuni uomini della dogana francese, armati, sono entrati senza permesso nella sala gestita dal Comune di Bardonecchia, vicino alla stazione dove operano i volontari della Rainbow4Africa per dare assistenza ai migranti respinti dalla Francia e quelli che tentano la traversata al confine. Alla sala hanno accesso solo gli operatori e i mediatori culturali del Comune ma gli agenti francesi sono comunque entrati obbligando un migrante, di colore, a sottoporsi al test antidroga delle urine. Un esame risultato negativo, come fanno sapere alcuni volontari.

A denunciare il blitz è stata la stessa ong lamentando "la grave ingerenza, inaccettabile, all'operato dell'ong e delle istituzioni italiane". "Un presidio sanitario è luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra. – ha scritto l'ong in un post su Facebook – Rainbow4Africa agisce secondo principi inviolabili: indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità.  L'azione degli agenti della Dogana Francese viola tali principi. Il comportamento adottato nei confronti del ragazzo nigeriano appare irrispettoso dei diritti umani".
I volontari presenti hanno anche provato a chiedere spiegazioni agli agenti, ma senza successo. Per questo dell'accaduto sono stati informati il prefetto di Torino Renato Saccone e l'assessore regionale alle pari opportunità Monica Cerutti.

"Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni. Abbiamo fiducia nell'operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di attuare i passi necessari verso la Francia. Il nostro unico interesse rimane assicurare rispetto dei diritti umani dei migranti", ha spiegato il dottor Paolo Narcisi, presidente di Rainbow4Africa. A lui si aggiunge l'avvocato Lorenzo Trucco, presidente di Asgi: "Ritengo che quanto accaduto sia una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l'Europa, ma anche una violazione dei principi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione. Si valuterà pertanto ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti".

L'IRA DELLA FARNESINA – Il blitz ha mandato su tutte le furie la Farnesina, che in una nota spiega: "A seguito di quanto accaduto a Bardonecchia nella serata di venerdì 30 marzo, il Ministero degli affari esteri ha immediatamente chiesto spiegazioni alle autorità francesi, sia tramite l'ambasciata di Francia a Roma, sia tramite la nostra ambasciata a Parigi.Non avendo ricevuto alcuna giustificazione per il grave atto (considerato del tutto al di fuori della cornice della collaborazione tra Stati frontalieri), si è deciso di convocare oggi pomeriggio, alla Farnesina, l'ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset".

"In tale occasione, il Direttore Generale per l'Unione Europea, Giuseppe Buccino Grimaldi – continua la nota – ha rappresentato all'ambasciatore la ferma protesta del Governo italiano per la condotta degli agenti doganali francesi, ritenuta inaccettabile e ha manifestato, al contempo, disappunto per l'assenza di risposte alle nostre richieste di spiegazioni. Quanto avvenuto mette oggettivamente in discussione, con conseguenti e immediati effetti operativi, il concreto funzionamento della sinora eccellente collaborazione frontaliera".

Buccino Grimaldi ha altresì mostrato all'ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset "lo scambio di comunicazioni intervenuto nel corrente mese tra Ferrovie dello Stato italiane e Dogane francesi, da cui emerge chiaramente come queste ultime fossero al corrente che i locali della stazione di Bardonecchia, precedentemente accessibili ai loro agenti, non lo siano più, essendo adesso occupati da una organizzazione non governativa a scopo umanitario. Peraltro, proprio per discutere insieme della questione, i due Paesi avevano deciso di incontrarsi presso la Prefettura di Torino il prossimo 16 aprile a livello tecnico".

Il direttore generale per l'Ue ha rappresentato Masset "la ferma protesta del Governo italiano per la condotta degli agenti doganali francesi, ritenuta inaccettabile e ha manifestato, al contempo, disappunto per l'assenza di risposte alle nostre richieste di spiegazioni".

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