Strasburgo, 14 apr. (LaPresse) – La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che Bruno Contrada non doveva essere condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. La Corte di Strasburgo ha ritenuto che all’epoca dei fatti, fra il 1979 e il 1988, il reato non “era sufficientemente chiaro e prevedibile e il ricorrente non poteva conoscere nello specifico la pena in cui incorreva per la responsabilità penale che discendeva dagli atti compiuti”. Lo Stato italiano deve versare all’ex capo del Sisde 10 mila euro per danni morali e 2.500 di spese legali.

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