Roma, 25 nov. (LaPresse) – La nave Rosalia D’Amato, sequestrata lo scorso 21 aprile in acque a largo della Somalia, non è più nelle mani dei pirati. La notizia non è stata ancora ufficializzata dalla compagnia di navigazione, la Perseveranza Spa, nè dalla Farnesina ma è stata data dagli stessi membri dell’equipaggio che hanno potuto mantenere i contatti con i loro familiari.

A bordo della nave ci sono 4 campani e due siciliani: Gennaro Odoaldo, terzo ufficiale di coperta, Vincenzo Ambrosino, allievo ufficiale di macchina, entrambi di Procida, Giuseppe Maresca, secondo ufficiale di coperta di Vico Equense, Pasquale Massa primo ufficiale di coperta di Meta di Sorrento, ma residente in Belgio, il comandante Orazio Lanza di Messina e il direttore di macchina Antonio Di Girolamo di Mazara del Vallo. Il mercantile è stato assalito mentre stava navigando nel mare Arabico con un carico di soia proveniente dal Brasile e diretto in Iran. Nella stessa zona è ancora nelle mani dei pirati la petroliera Savina Caylyn della società Fratelli D’Amato, sequestrata nell’Oceano Indiano due mesi prima con a bordo 5 italiani e 17 indiani. Dopo la liberazione per la Rosalia D’Amato si sperano sviluppi positivi anche per questa vicenda.

La Farnesina ha reso noto che, attraverso l’Unità di Crisi, sta seguendo direttamente le fasi della liberazione dell’equipaggio della nave Rosalia D’Amato. “Si tratta – ha spiegato la Farnesina – di un’operazione ancora in corso in una zona a rischio, che pertanto potrà considerarsi conclusa solo dopo che l’equipaggio sarà stato preso in consegna dalle Autorità militari italiane”.

“Stiamo tutti bene, anzi benissimo”. E’ la rassicurazione arrivata dal comandante della Rosalia D’Amato, Orazio Lanza, a telefono con Carlo Miccio, dirigente della compagnia di navigazione Perseveranza Spa. Anche nei mesi precedenti, ha spiegato Miccio, ci sono stati contatti tra il comandate della nave e l’armatore.

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