Roma, 1 giu. (LaPresse)- Sono stati presi i due ragazzi, fratelli di 17 e 19 anni, che erano in fuga, dopo aver investito nove persone, uccidendone una nel quartiere romano di Boccea. Uno dei due ragazzi è il marito della 17enne che è stata fermata e incarcerata con l’accusa di concorso in omicidio volontario. Tutti e tre sono accusati di concorso in omicidio volontario. Ora si vaglia la presenza di un eventuale quarto uomo.

La madre dei due giovani ha indicato il luogo dove sono stati trovati i due ragazzi fermati per l’incidente di via Boccea. A renderlo noto il capo della mobile, Luigi Silipo durante la conferenza stampa in questura, dove ha anche raccontato che i due non hanno opposto resistenza e alla vista della polizia sono scoppiati a piangere. I due – racconta Silipo- erano completamente sporchi e si ipotizza non abbiano mangiato nei giorni della fuga.

I due sono stati portati dal pm: davanti al magistrato i due giovani, questi si sono rifiutati di rispondere. Dopo l’interrogatorio i ragazzi sono usciti dalla questura di Roma: si tratta di un 17enne, marito della ragazza bosniaca, che è già in carcere accusata di concorso in omicidio volontario, e del fratello, un 19enne: alla guida dell’auto che ha investito nove persone uccidendone una in via Boccea a Roma, c’era il 17enne.

I ragazzi sono usciti in due auto diverse, uno di loro si copriva il volto con un foglio. Il minore con molta probabilità verrà portato a Casal del Marmo.

Individuati in mattinata. “I due stati individuati dalla polizia a Roma i due rom che sarebbero stati a bordo dell’auto pirata, causa dell’investimento mortale nei giorni scorsi” nel quartiere di Boccea, nel quale ha perso la vita la filippina di 44 anni Corazon Perez Abordo. A renderlo noto il ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Si tratta – precisa Alfano – di due ragazzi di 17 e 19 anni, il primo sembra fosse alla guida. Ringrazio la polizia per le indagini scrupolose e per l’impegno messo, che hanno consentito di arrivare all’obiettivo”.

Marino: “Campidoglio parte civile”. “Mi congratulo con le forze dell’ordine, il Prefetto e il Questore che, lavorando giorno e notte, hanno assicurato alla giustizia i responsabili di tanto dolore, coloro che hanno strappato Corazon Abordo al marito, alle figlie e a tutta la sua famiglia, devastando le loro vite”. Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, si congratula su Facebook per l’arresto dei due ragazzi che hanno investito nove persone pochi giorni nella Capitale. “Rinnovo il mio sentimento di vicinanza ai suoi familiari e a tutti gli altri feriti: persone comuni che rientravano da una giornata di lavoro in un quartiere della nostra città, dove italiani e stranieri vivono fianco a fianco in pace – continua Marino -. Chi vive al di fuori della legge non può trovare spazio nella nostra città e nel nostro Paese”. Il sindaco di Roma conclude dichiarando che “il Campidoglio si costituirà parte civile nel processo contro queste persone”.

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