Non ce l'ha fatta il ragazzino coinvolto nel rogo dell'edificio in zona Quarto Oggiaro, che sarebbe divampato dalla caldaia. Indagati i proprietari dell'appartamento in fiamme

È morto il 13enne ricoverato in gravi condizioni dopo l'incendio divampato mercoledì in un palazzo di via Cogne, in zona Quarto Oggiaro, a Milano. Il ragazzino, che viveva al piano superiore, ha cercato di sfuggire alle fiamme rifugiandosi nella vasca da bagno. Quando i vigili del fuoco sono arrivati, era già in arresto cardiaco. Ricoverato all'ospedale Sacco del capoluogo lombardo in condizioni disperate, non ce l'ha fatta.

Il rogo, partito intorno a mezzogiorno da un appartamento al decimo piano, si è propagato anche al piano superiore dove viveva il 13enne. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia Porta Magenta. 

La procura di Milano ha aperto un fascicolo per incendio colposo e omicidio colposo per la morte del 13enne. Il pm Ilaria Perinu a breve iscriverà nel registro degli indagati i proprietari dell'appartamento al decimo piano da cui si sarebbe sviluppato l'incendio che dai primi accertamenti pare essere divampato dalla caldaia. Il pm ha inoltre disposto il sequestro dell'undicesimo piano dell'edificio, dove abitava il 13enne, e l'autopsia sulla salma del ragazzo. Nel frattempo, gli inquirenti sono in attesa di ricevere nomi e dati di chi abitava nell'appartamento al decimo piano dal quale è divampatoil rogo. Si tratta di atto dovuto, anche a garanzia dei proprietari dell'appartamento, che consentirà loro di nominare i propri consulenti che parteciperanno a tutti gli accertamenti tecnici nell'ambito delle indagini condotte dai vigili del fuoco.

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