Roma, 9 nov. (LaPresse) – L’assemblea convocata in via straordinaria dell’Anm ha scelto con 1718 preferenze di aprire un tavolo di confronto con il governo sulla riforma della giustizia e in particolare sulla responsabilità civile dei magistrati. E’ stato infatti approvato il documento a firma di Silvana Sica (Unicost), nel quale viene viene chiesto un incontro urgente con l’esecutivo e parallelamente la messa un atto di uno stato di mobilitazione dell’apparato giustizia, con la proclamazione anche di una giornata nazionale dedicata proprio alla giustizia con la partecipazione dei cittadini. Qualora il confronto con il governo non andasse a buon fine saranno prese in considerazione forme di protesta più dure, a partire dallo sciopero bianco fino a quello generale dei magistrati.
L’altra proposta messa in votazione a firma di Pasquale Grasso ha ricevuto 230 voti. Quest’ultima chiedeva l’apertura di una moratoria e risposte in tempi brevi dal governo. Le forme di protesta da mettere in campo andavano dalla “sospensione delle attività di supplenza fino a scioperi che coinvolgano anche il personale della giustizia”. Ritirata invece la mozione più radicale firmata da Carlo Fucci, nella quale si voleva indire da subito lo sciopero generale.
L’assemblea straordinaria dell’Associazione nazionale magistrati ha indetto la Giornata per la Giustizia, per sabato 17 gennaio 2015, con l’apertura dei tribunali alla cittadinanza e la realizzazione di momenti pubblici di riflessione e confronto, con lo scopo di diffondere la corretta informazione sull’attività giudiziaria e sensibilizzare sulle condizioni in cui essa è svolta.
L’Anm ha disposto inoltre la pubblicazione, su un giornale a diffusione nazionale, dei dati relativi alla produttività dei magistrati e alle cause della mancanza di tempestiva risposta ai cittadini oltre alla realizzazione e pubblicazione, su un sito primario di informazione on line e sui social media, di un video in cui si dia conto della produttività dei magistrati e delle cause della mancanza di tempestiva risposta ai cittadini.
L’associazione chiede al governo e al Parlamento che sia assicurato ai magistrati l’effettivo godimento del periodo feriale e che nelle valutazioni di professionalità e nei procedimenti disciplinari si tenga conto delle condizioni di lavoro e degli effettivi carichi di lavoro dei magistrati.
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