Si tratta di ben il 30% del totale del personale in servizio

Cinquantanove dipendenti del Comune di Milazzo, in provincia di Messina​, sono stati denunciati con l'accusa di essere assenteisti. Le indagini hanno permesso di accertare responsabilità per truffa ai danni dello Stato nei confronti di una parte consistente del personale in servizio presso il palazzo comunale di via Crispi. L'operazione, ribattezzata 'Libera uscita', è il risultato di una minuziosa attività investigativa protrattasi per diversi mesi ed è stata realizzata anche con l'ausilio di telecamere collocate agli ingressi dell'edificio che hanno consentito ai finanzieri di monitorare costantemente sia la zona dove erano collocati gli strumenti per la rilevazione delle presenze del personale che gli ingressi principali.

Grazie alle videoriprese è stato possibile accertare come una buona parte del personale in servizio presso la sede del Comune era solita assentarsi arbitrariamente dal proprio posto di lavoro. Tale elevato numero di dipendenti corrisponde al 30% del totale del personale in servizio, che ne conta centonovanta. Le indagini delle fiamme gialle hanno consentito di scoprire più di mille ore di assenze ingiustificate. In particolare, è stato rilevato che i dipendenti pubblici denunciati, a piccoli gruppi, si mettevano d'accordo tra loro affinché uno timbrasse i badge magnetici degli altri, consentendo così ai colleghi di arrivare in ritardo, di andare via in anticipo dal posto di lavoro, o di uscire per dedicarsi a faccende personali. A supporto delle attività di videosorveglianza, sono stati effettuati pedinamenti da cui è emerso che qualche impiegato trascorreva gran parte dell'orario di servizio al bar o facendo shopping.

Tra i casi più eclatanti vi è quello che ha visto coinvolto un dipendente che andava regolarmente ad allenare la sua squadra di basket durante tutto il turno di lavoro, facendosi anche timbrare il badge da altri colleghi e attribuendosi illecitamente in alcuni casi pure le ore di 'straordinario'. In un'altra circostanza, un funzionario, peraltro già membro dell'ufficio per i procedimenti disciplinari del Comune, anziché essere al lavoro andava in un centro di terapia per effettuare una seduta di massaggi

I dipendenti pubblici sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato, reato punito con la reclusione da uno a cinque anni. Oltre al procedimento disciplinare da parte dell'amministrazione, che in base alle recenti disposizioni normative prevede anche il licenziamento, saranno chiamati a rispondere anche del risarcimento sia del danno erariale patito dell'ente che di quello d'immagine subito dall'amministrazione.
 

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