Il premier passa in rassegna gli ultimi terribili episodi, che hanno colpito l'Alto Adige e il Bresciano, la Sardegna e la Sicilia

Una sanguinosa strage "a puntate", che si dipana nel corso di una tragica settimana tristemente da ricordare per il record di 6 femminicidi, quasi uno al giorno. Il premier Giuseppe Conte passa in rassegna gli ultimi terribili episodi, che colpiscono Alto Adige e il Bresciano, la Sardegna e la Sicilia. “Siamo costretti a registrare un bilancio orribile – scrive Conte sui social – madri e figlie hanno perso la vita per mano di compagni o ex compagni”.

Anche se, complessivamente, il numero di omicidi sta calando, quello dei femminicidi non accenna a diminuire. Le donne, spiega il capo dell'esecutivo, purtroppo continuano ad essere vittime non solo di violenze fisiche e sopraffazioni, ma anche di vecchi retaggi culturali, diffusi un po’ ovunque e spesso giustificati dal troppo amore. “Ma l’amore non uccide, non mortifica, non fa mai male”, sottolinea il premier.

Il primo degli atroci episodi si registra in Alto Adige: una donna incinta viene soffocata in casa, con ogni probabilità dal marito. Doppio omicidio invece in provincia di Caltanissetta, dove sono state uccise madre e figlia. La prima aveva una relazione con un uomo più giovane di vent’anni. Quando gli ha detto di voler rompere, lui ha sparato alle due donne, quindi si è suicidato.

La quarta vittima è in Sardegna: è in stato di fermo un 53enne, che avrebbe ucciso e fatto sparire il corpo della compagna Speranza Ponti, ritrovato di recente. La quinta donna ammazzata è Rosalia Garofalo, massacrata di botte per giorni finché non è morta. La 52enne, di Mazara del Vallo, aveva presentato due denunce di maltrattamenti, poi ritirate. La sesta vittima è Francesca Fantoni, scomparsa qualche giorno fa a Bedizzole, nel bresciano: è stata ritrovata cadavere in un parco.

Questa terribile galleria di femminicidi fa suonare l’allarme anche al procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi, così come a molti politici, da Nicola Zingaretti del Pd a Mara Carfagna di Forza Italia. La ministra alle Pari opportunità Elena Bonetti, ricorda le misure già prese: la Cabina di regia per l’attuazione del Piano Strategico Nazionale, lo sblocco di fondi per gli orfani di femminicidio, l’erogazione di altro denaro fondi per la rete antiviolenza (30 milioni di euro), la creazione di un nuovo strumento di sostegno per le donne, tramite il Microcredito.

E il premier si dice aperto a rivedere il cosiddetto ‘Codice rosso’ cioè quel pacchetto di norme, approvato dal passato esecutivo. Si era decisa l'abolizione del rito abbreviato, che prevedeva sconti di pena per i reati gravi contro le donne. Ed era stata aperta una corsia preferenziale per le donne che, se presentano denuncia, devono essere ascoltate dai magistrati con urgenza, nel giro di tre giorni. L'obiettivo è scongiurare il peggio: il femminicidio viene spesso descritto come una tragedia annunciata, prevedibile. E quindi, forse, anche evitabile.

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