In carcere per il duplice omicidio anche un 24enne

Sono finiti in carcere Domenico D'Andò, 24 anni, e il suo complice minorenne (I.A.), con l'accusa di essere i responsabili dell'uccisione di due pregiudicati, Luigi Ferrara e Luigi Rusciano, i cui corpi, sezionati in due parti, chiusi in buste di plastica e sotterrati, sono stati trovati lo scorso 16 febbraio ad Afragola, in contrada Franzese. Le indagini della squadra mobile di Napoli hanno accertato che il duplice omicidio si colloca nel contesto di una lotta interna a un'organizzazione criminale dedita al contrabbando di tabacchi nei comuni a nord di Napoli al cui vertice c'erano gli stessi Ferrara e Rusciano, oltre a Pietro Caiazza e al nipote Domenico D'Andò. L'organizzazione si collocava inoltre in posizione parallela agli affari dei clan storici della camorra a nord di Napoli: Ferrara era vicino ai Franzese, D'Andò affiliato al clan Amato-Pagano.

Con la cattura di Caiazza, fermato il 26 gennaio scorso e condannato per associazione mafiosa a giugno, secondo gli inquirenti si erano alterati i rapporti interni al gruppo criminale, diviso in due fazioni in lotta per assumere l'egemonia del mercato delle sigarette di contrabbando. Gli investigatori della polizia, attraverso l'analisi delle tracce di sangue nell'auto e in casa dei sospettati, e monitorando le azioni di D'Andò, hanno accertato le responsabilità. Sarebbe stato il minorenne, dell'età di 16 anni al momento dell'omicidio, a finire le vittime e farle a pezzi con un coltello. Il delitto si sarebbe consumato in un appartamento di Giugliano.

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