Roma, 9 dic. (LaPresse) – A causa della caduta della cenere lavica nella piana di Catania in Sicilia è stata fermata la raccolta degli agrumi per evitare l’abrasione ai frutti mentre nella piana di Rosarno-Gioia Tauro in Calabria si chiede di avviare gli accertamenti per il riconoscimento della calamità naturale per i danni provocati alle coltivazioni. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti della ripresa dell’attività eruttiva dell’Etna sull’agricoltura. La cenere – sottolinea la Coldiretti – sta creando due tipi di problemi in Calabria, su una buona parte degli agrumi ha bloccato il processo di maturazione mentre gli altri già maturi presentano delle macchie nere che, pur non inficiandone la bontà e la qualità, inducono i consumatori a non acquistare, con un indubbio riflesso negativo sul mercato.

La situazione – sostiene la Coldiretti – sta creando anche problemi di competitività agli agrumi che rappresentano uno dei beni economici più importanti del territorio. La Coldiretti ricorda peraltro che si tratta di un evento calamitoso, non assicurabile e quindi è necessario predisporre tutti gli atti idonei, affinchè, possa essere riconosciuta la calamità.

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