L'indagine è stata coordinata dalla procura della Repubblica di Trieste

I carabinieri hanno arrestato quattro persone per furto aggravato. I quattro, di origini napoletane, sono finiti in manette nel capoluogo campano e in provincia di Caserta, dopo oltre un anno di indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Trieste.
Il lavoro investigativo condotto dagli uomini dell'Arma ha consentito la ricostruzione di un quadro probatorio articolato e complesso circa le attività illecite del gruppo, secondo gli inquirenti impegnato nella commissione di furti (tra settembre 2014 e marzo 2015) ai danni di numerosi esercizi commerciali situati, oltre che a Trieste, anche nelle province di Ancona, Ascoli, Piceno, Asti, Bergamo, Brescia, Firenze, Milano, Novara, Pavia, Torino, Trento, Varese e Verona.

Gli arresti sono stati condotti in collaborazione con i carabinieri di Napoli. Tre persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari ed una in carcere. I fermati hanno età comprese tra i 48 e 29 anni.
Il modus operandi adottato nei furti era sempre lo stesso: fingendosi fattorini dipendenti dalle più note aziende private di corriere espresso, si presentavano presso esercizi commerciali, che avevano ricevuto da poco la merce con corriere, e, adducendo errori di consegna o di qualità dei prodotti consegnati poco prima, ritiravano i manufatti facendoli sparire.

In particolare, sono stati presi di mira 19 negozi di vendita di abbigliamento, di telefonia mobile e prodotti di bellezza. Nell'arco dei sette mesi di operatività, il presunto gruppo criminale è riuscito ad rubare merce per un valore complessivo di 300.000 euro circa, in parte recuperata.
Nell'ambito della stessa indagine, inoltre, i carabinieri hanno individuato, in Bologna, un soggetto ufficialmente dipendente da una azienda di corriere espresso, a carico del quale sono ipotizzate responsabilità per il reato di riciclaggio, per avere compiuto atti diretti ad ostacolare l'identificazione della provenienza furtiva dei beni sottratti, provvedendo a modificare imballaggi ed etichette di spedizione. Questo quinto elemento della banda è stato denunciato in stato di libertà e sul suo ruolo sono ancora in corso approfondimenti investigativi.
 

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