La confisca è legata all'inchiesta riguardante la 'galassia Marenco', di cui faceva parte anche la storica società Borsalino

La guardia di finanza di Torino ha sequestrato beni per 63 milioni di euro a imprenditore astigiano coinvolto in un crac societario da oltre 3 miliardi e mezzo di euro con quasi 900 milioni di distrazioni di fondi, considerato secondo in Italia solo a quello della 'Parmalat'. L'attività di cautela dei beni preventiva si inserisce nell'ambito di un iter giudiziario scaturito da complesse e articolate indagini di frode fiscale e bancarotta fraudolenta condotte dalle fiamme gialle nei confronti della cosiddetta 'galassia Marenco', di cui faceva parte anche la storica società Borsalino di Alessandria.

Negli accertamenti sono emerse anche le varie 'teste di legno' e collaboratori dell'imprenditore che sono rimasti in sella ai vertici dei consigli di amministrazione con importanti cariche.
Sulla base delle risultanze investigative è stato disposto dal  giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Asti, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di quasi 190 milioni di euro del patrimonio riconducibile al bancarottiere astigiano.

Sono stati sottoposti al vincolo cautelare reale i titoli azionari di due soggetti economici, due ville di lusso situate a Como e a Campione d'Italia, intestate solo fittiziamente a una società di schermo con sede in Liechtenstein, numerosi terreni ubicati nel comasco e le varie disponibilità finanziarie su conti correnti personali e societari per un valore complessivo di 63 milioni di euro.

 

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