Roma, 14 dic. (LaPresse) – Nei giorni 1, 2 e 3 dicembre scorsi, in attuazione del protocollo d’intesa relativo ai rapporti di collaborazione tra l’Autorità nazionale anticorruzione e il comando generale dell’Arma, i carabinieri dell’arma territoriale, supportati dai nuclei ispettorato del lavoro e antisofisticazioni e sanità, d’intesa con le competenti direzioni territoriali del lavoro, hanno svolto controlli straordinari nel settore degli appalti pubblici e della sicurezza alimentare delle mense scolastiche.

Le verifiche hanno riguardato gli asili nido, le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e secondarie di tutta Italia e sono state finalizzate all’accertamento della regolarità delle procedure di affidamento dei contratti pubblici nei servizi di forniture, confezionamento dei pasti e di refezione scolastica, al rispetto delle norme igienico-sanitarie e alimentari ed alla correttezza dei rapporti di lavoro e dell’impiego di manodopera delle aziende interessate.

I controlli sono stati mirati anche alla conformità delle prestazioni erogate rispetto al contratto, richiedendo l’esibizione, anche differita, della documentazione riguardante la corretta applicazione della normativa anticorruzione, per i successivi accertamenti previsti dall’Anac.

Complessivamente sono state controllate 291 aziende, impegnate su 73 appalti indicati dall’Anac e attive nel settore della ristorazione e gestione delle mense scolastiche, riscontrando irregolarità nei confronti di 39.

Sono stati controllati 1.081 lavoratori, dei quali 16 sono risultati irregolari e 11 impiegati in nero. Al termine dei controlli sono state elevate 4.464 sanzioni amministrative, per un importo di 72.083 euro, denunciate 13 persone, irrogate multe penali per 17.339 euro, nonché sono stati adottati 9 provvedimenti di sospensione dell’attività lavorativa e sequestrati 18,5 chili di prodotti alimentari, per un valore di 1.500 euro.

È stato inoltre sottoposto a sequestro, per violazioni della normativa sanitaria, il punto cottura di una mensa scolastica, per un valore commerciale di 300mila euro. L’esame della documentazione contrattuale – in parte ancora al vaglio – ha già comportato la segnalazione all’Anac di 2 appalti, rispettivamente per violazioni inerenti la procedura negoziata e il ribasso oltre il 20%, e l’affidamento temporaneo fuori dai contratti stipulati.

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