In corso il processo di appello. E' accusato di aver ucciso la moglie e di averne distrutto il cadavere

Conferma della sentenza di primo grado e arresto in carcere. E' la richiesta presentata oggi, al termine della requisitoria, dal sostituto procuratore generale di Firenze Filippo di Benedetto, nel corso del processo di appello a carico di Antonio Logli, accusato di aver ucciso la moglie Roberta Ragusa e di averne distrutto il cadavere. La donna scomparve nella notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012 dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. In primo grado, il 21 dicembre 2016, Logli è stato riconosciuto colpevole e condannato, con rito abbreviato, a 20 anni di reclusione.

Questa mattina la Corte d'appello di Firenze, presieduta dal giudice Maria Cannizzaro, dopo una breve camera di consiglio, ha rigettato la richiesta di rinnovazione dell'istruttoria avanzata dalla difesa per riascoltare due ex colleghi di Logli per quanto riguarda il giorno seguente la scomparsa di Roberta.

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