Da alcuni giorni era in corso l'installazione della struttura. La Procura di Genova si chiede su può essere stato tra le cause del crollo. Sequestrate carte e documenti a Bolzano

C'era un carroponte in costruzione, il 14 agosto scorso sul Ponte Morandi. Doveva servire per i lavori di manutenzione e, anche la notte prima del crollo, diversi automobilisti ricordano di aver visto operai al lavoro sulla struttura. Molti si sono anche chiesti se il carroponte potrebbe aver avuto un ruolo nel disastro. Ieri la Guardia di Finanza di Genova, che opera nell'inchiesta della Procura coordinata dai pm Massimo Terrile e Walter Cotugno, ha fatto un blitz nella sede di Bolzano della Weico, l'azienda che aveva iniziato l'installazione della struttura sul Morandi. E' stata acquisita un'importante mole di documenti che dovrebbero servire a rispondere a diverse domande.

La Procura di Genova si è chiesta se le procedure di installazione del carroponte erano state corrette. Sul punto ci sono dei dubbi esternati anche dalla commissione del Minstero dei Trasporti che, aveva sottolineato come: "vi fossero delle divergenze tra il progetto di installazione e la relativa messa in opera" e come non fosse stata adottata "nessuna cautela per evitare il potenziale tranciamento delle armature".

 

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