Dal 31% passano al 45%

Analizzando il periodo maggio-settembre del 2019 e confrontandolo con lo stesso periodo del 2020 emerge che in Italia, da un anno all’altro, l’incidenza dei 'nuovi poveri' è passata dal 31% al 45%. Lo riferisce la Caritas nel suo rapporto su povertà ed esclusione sociale, pubblicato in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà, che cerca di restituire una fotografia dei gravi effetti economici e sociali dell’attuale crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid-19. 

In tre mesi, cioè fra marzo e maggio del 2020, la rete Caritas registra un forte incremento del numero di persone sostenute a livello diocesano e parrocchiale: complessivamente si parla di circa 450mila persone. Lo scrive la Caritas nel suo Rapporto 2020 su povertà ed esclusione sociale, pubblicato in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà, che cerca di restituire una fotografia dei gravi effetti economici e sociali dell'attuale crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid-19. La Caritas sottolinea che il dato delle 450mila richieste d'aiuto, "anche se già di per sé molto significativo", lo è ancor di più se si considera che queste persone sono spesso "portavoci delle istanze e delle necessità dell’intero nucleo familiare" e soprattutto se si tiene in considerazione che si tratta di un dato "decisamente sottostimato, in quanto riferito solo a una quota di Caritas diocesane- in totale 149 – che sono state in grado di fornire questa informazione in termini complessivi". Sono invece circa 62mila i volontari Caritas attivi da nord a sud del Paese, che "non fanno mancare la loro prossimità e generosità verso i più poveri e i più vulnerabili facendo intravedere i segnali della presenza di 'anticorpi della solidarietà' a diradare le nebbie della crisi in atto".

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