Bologna, 27 lug. (LaPresse) – È destinato ai comuni e alle unioni di comuni per il risanamento delle case popolari il bando da circa 40 milioni di euro attivato dalla Regione Emilia Romagna. Il provvedimento è stato attivato dopo il via libera ricevuto dal ministero, nell’ambito del programma di recupero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Secondo i dati aggiornati al 21 maggio scorso, gli alloggi Erp presenti in Emilia Romagna sono in totale 56.282, mentre sono 34.251 i nuclei familiari iscritti nelle graduatorie di edilizia residenziale pubblica (dato al 31 dicembre 2014).

Il bando mette a disposizione dei Comuni ad alta tensione abitativa, a quelli con più di 10mila abitanti o che hanno subìto gravi danni alle strutture abitative a causa del terremoto del maggio 2012, 35.173.991 euro per recuperare gli edifici o per svolgere interventi di manutenzione e bonifica. A questi si devono aggiungere altri 5 milioni di euro, destinati esclusivamente per interventi di efficientamento energetico e di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili in strutture pubbliche assistenziali come le case di riposo, centri di riabilitazione per anziani, centri di accoglienza per anziani e disabili e case famiglia. L’obiettivo è ridurre i consumi di almeno il 30%.

I fondi consentiranno di incrementare la quota di appartamenti da destinare alle famiglie, ma anche di fornire immobili con ridotti consumi energetici. “In questo modo – spiega la vicepresidente della Regione e assessore alle politiche di welfare e politiche abitative, Elisabetta Gualmini – la Regione mette a disposizione risorse vere, 40 milioni, per il recupero e il miglioramento dell’Erp. Oltre a questi vi sono i 12 milioni del bando giovani coppie e gli 11 milioni del fondo affitti. Sono tre atti di straordinaria importanza e valore economico che danno una risposta concreta ed efficace sul tema delle politiche abitative a soli sei mesi dall’insediamento della nuova Giunta”.

Al centro del programma di lavoro della Regione c’è anche la questione legata al coordinamento degli interventi sulla casa.

“Non ci siamo fermati a questo – prosegue Gualmini – abbiamo costituito lo scorso primo Luglio un tavolo tecnico e politico per coordinare gli interventi sulla casa, a cui partecipano tutti gli assessori dei distretti, con la finalità di dare avvio ad iniziative strategiche, razionali e di lungo periodo, il più possibile condivise, su una delle questioni più rilevanti in agenda. Personalmente – conclude la vicepresidente – sono molto preoccupata dalla estemporaneità e dalla faciloneria con cui chiunque si sente titolato a proporre ricette e soluzioni per tamponare qua e là il problema dell’emergenza abitativa. È proprio questo il segnale di una incapacità diffusa di affrontare problemi complessi e della mancanza di una qualsiasi visione orientata all’interesse generale. Occorre puntare su regole, processi e attività coerenti tra di loro, che formino una base solida di interventi certi e duraturi. Anche se questo richiede tempo. La gestione improvvisata ed emotiva delle politiche pubbliche, le dichiarazioni in ordine sparso, le proposte occasionali sono il segnale di una società in profondo declino. Speriamo che la tendenza si inverta”.

I contributi concessi potranno variare da un minino di 4mila euro a un massimo di 50mila per ogni alloggio, a seconda del tipo di intervento.

Le proposte dovranno arrivare in Regione entro il 9 agosto. Entro il 18 settembre dalla Regione sarà comunicata l’ammissibilità al finanziamento delle proposte di intervento.

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