Aveva già preparato il messaggio d'addio e stava per arrivare all'ultimo livello del gioco mortale. A far scattare le indagini le segnalazioni di alcune 'amiche di chat'

Aveva già preparato il suo messaggio d'addio e stava per arrivare all'ultimo livello: il suicidio. Si tratta di una tredicenne residente nella provincia di Bari, risultata coinvolta in una chat Whatsapp del gioco mortale 'Blue Whale' con altre minorenni di diverse regioni d'Italia. A scoprirlo la polizia di Bari, coordinata dalla locale procura minorile, che ha salvato la giovane dopo avere ricostruito la vicenda.

La giovane era arrivata a un livello molto avanzato del Blue Whale, il 30esimo; al 50esimo è previsto il suicidio. E' inoltre risultata essere amministratore e partecipante di un gruppo Whatsapp chiamato 'Panda'. Le indagini sono partite dalla segnalazione di alcune 'amiche di chat'. I poliziotti hanno individuato la minore e hanno avvisato i genitori del coinvolgimento della figlia nel gioco. Dalle ricostruzioni è emerso che l'adolescente da qualche mese trascorreva molto tempo al telefono, si attardava ad andare a dormire ed era diventata particolarmente taciturna.
Nell'ultimo periodo, inoltre, usciva raramente e solo con una compagna di classe. La mamma, qualche giorno prima dell'intervento della polizia, aveva notato alcuni segni sulle braccia della figlia, che però aveva addebitato ai graffi del gatto di famiglia. La ragazza, ascoltata dal personale specializzato della sezione minori della squadra mobile con il sostegno di uno psicologo, ha poi ammesso di essersi procurata i tagli con la lametta di un rasoio e di avere inviato le immagini a un'amica di scuola. Da accertamenti tecnici sul telefono si è appurato che erano state cancellate e archiviate diverse chat di Whatsapp, tra cui gruppi 'Panda', 'Disastro', 'Disagio' e 'Deupolcuassassino' e che partecipava al gioco 'NoStranger'. Sul profilo Instagram sono state trovate immagini quali una foto di una stazione ferroviaria con treno in transito e frasi come "soffro", "sto male", "voglio morire". Affermazioni simili sono state trovate anche sul diario scolastico, dove c'era un biglietto manoscritto con la frase di addio che avrebbe lasciato alla madre il giorno del suicidio.

I poliziotti hanno ricostruito l'elenco dei partecipanti ai gruppi Whatsapp e, con il coordinamento del Servizio centrale operativo della polizia, sono state interessate le squadre mobili di competenza nelle Marche, Campania, Emilia Romagna, Sardegna, Abruzzo, Lombardia, Calabria, Puglia, Lazio, Toscana, Basilicata, Piemonte e Veneto per individuare i reali utilizzatori dei profili. Le questure coinvolte, dopo avere ascoltato i minori e i genitori, hanno appurato che altre quattro ragazze erano inserite nel gioco a un livello avanzato. Numerosi gli elementi in comune, tra cui il fatto che si trattasse di adolescenti tra i 12 e i 15 anni, avessero caratteri chiusi, una scarsa vita sociale, un attaccamento morboso al cellulare e manifestassero il loro malessere con gesti di autolesionismo.

Il 'Blue Whale' è un gioco che si snoda attraverso una serie di 50 azioni proposte come sfida, in cui un 'curatore' virtuale suggestiona i ragazzi manipolando la loro volontà fino a indurli a gesti estremi tra cui, ad esempio, camminare sulle linee ferroviarie ad alta velocità, stare in bilico su cornicioni e palazzi, attraversare di notte strade e autostrade particolarmente trafficate.

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