Bergamo, 19 mag. (LaPresse) – Sono ancora in gravi condizioni il bimbo di sei anni e la sorellina di tre che ieri sono stati lanciati dal balcone dalla mamma a Busto Arsizio, in provincia di Varese. La più piccola, ricoverata all’ospedale Papa Giovani XXIII di Bergamo, dove ha sede il centro di riferimento per la Lombardia per i traumi pediatrici gravi, resta in prognosi riservata ma le sue condizioni appaiono stabili. E’ sedata e in ventilazione assistita. Al momento i sanitari non ritengono necessario sottoporla a un intervento chirurgico. Nella caduta ha riportato traumi al torace e all’addome. Una volta al giorno la sedazione viene sospesa per fare le valutazioni neurologiche e valutare la reattività della piccola agli stimoli esterni. La valutazione di oggi è andata bene e i medici esprimono un cauto ottimismo.

Anche il bimbo più grande, ricoverato all’ospedale di Legnano, nel milanese, è in prognosi riservata. E’ ricoverato ancora in rianimazione. Ha passato bene la notte e presenta una sufficiente autonomia respiratoria, per cui non è intubato. E’ sedato. In giornata i sanitari verificheranno nuovamente con una Tac la situazione cranica e cervicale.

Erano le 13 quando la mamma ieri li ha gettati dal terzo piano. Sono finiti sul balcone del primo. “Sono stata io a ucciderli ma non riuscivo più a stare dietro ai miei figli, l’ho fatto anche per il loro bene”, ha detto la donna, S. B, 41 anni, sentita dal pm con il suo avvocato. E’ stata arrestata per tentato omicidio e si trova agli arresti domiciliari nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Busto. Soffre di disturbi psichici ed era reduce da un ricovero. Era stata dimessa otto giorni fa.

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