Carlo Taormina ha chiesto di rimettere in libertà il ginecolo, accusato di aver "rubato" ovuli

L'infermiera spagnola di 24 anni che ha denunciato il ginecologo Severino Antinori con l'accusa di essere stata sottoposta all'espianto di ovuli contro la sua volontà era "consapevole di quello che stava accadendo" e dei trattamenti medici a cui si era sottoposta e ha anche chiesto di poter lavorare con Antinori dopo l'operazione. Lo ha spiegato l'avvocato Carlo Taormina, che difende il ginecologo 71enne insieme al collega Tommaso Pietrocarlo. Questa mattina l'avvocato Taormina ha illustrato le ragioni del medico davanti al Tribunale del Riesame di Milano, al quale ha chiesto di rimetterlo in libertà, dopo che da ieri è di nuovo ai domiciliari nella sua casa di Roma in seguito a una settimana trascorsa a Regina Coeli. "Tra la documentazione che abbiamo depositato al Riesame di Milano c'è anche una lettera con la quale un avvocato temerario ha chiesto il reintegro del rapporto di lavoro tra la ragazza e il professor Antinori. Chi chiederebbe il reintegro se davvero fosse stato sottoposto a intervento chirurgico contro la sua volontà?", ha rimarcao l'avvocato Taormina.

Per il legale non è stato sottratto alcun telefono alla ragazza per impedirle di chiamare aiuto, perché il cellulare era di proprietà del professor Antinori, come dimostra un contratto a lui intestato, depositato ai giudici. Non solo. "Il professor Antinori e la ragazza si sono conosciuti a Siviglia  e non in Italia. La ragazza, poi, si è presentata a sorpresa a Milano dicendo di voler partecipare al programma di donazione di ovuli", ha spiegato Taormina. Tra la documentazione fornita dalla difesa ci sono anche i moduli di consenso informato firmati dalla ragazza l'11 e il 14 marzo sia sulla terapia ormonale che sull'operazione, con anche il consenso all'anestesia, per prelevare gli ovuli.

La difesa ha anche raccolto le testimonianze di una collaboratrice milanese di Antinori e della segretaria dello studio di Roma "che hanno seguito passo passo la giovane durante il trattamento ormonale prima dell'operazione, che possono dire che ha fatto tutto in maniera assolutamente consapevole" e la testimonianza dell'anestesista della clinica Matris, "il dottor Marcianò, che ha ricostruito come abbia spiegato alla ragazza tutti i passaggi dell'operazione e l'abbia seguita fino alla fase di sedazione". L'avvocato Taormina ha anche sottolineato che le esigenze cautelari per Antinori non ci sono più: "E' stato interdetto dall'esercizio della professione medica – ha osservato -, la clinica Matris e il suo studio di Roma sono sotto sequestro. Dove potrebbe esercitare?". I giudici si sono riservati di decidere e hanno 5 giorni di tempo per pronunciarsi.
 

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