Roma, 21 set. (LaPresse) – La situazione in natura del rinoceronte è a grave rischio d’estinzione. Ad oggi, infatti, sono rimasti solo 20.500 esemplari di rinoceronte bianco e poco meno di 5.000 rinoceronti neri. “Se i tassi di abbattimento continueranno a salire con lo stesso trend dell’ultimo periodo – afferma Daniel Sanchez, direttore zoologico del bioparco Zoom Torino – ossia un rinoceronte ucciso ogni 7 ore – in meno di 28 anni i rinoceronti saranno estinti nel loro habitat naturale e si potranno osservare e conoscere esclusivamente nelle strutture zoologiche.

Il bracconaggio è un mercato illegale che, dopo il traffico di armi, di droga e di esseri umani, è il terzo più redditizio del mondo. Il corno del pachiderma, del valore di circa 90mila dollari/kg (contro i 80mila dollari della cocaina), è usato come status symbol dagli uomini della Upper Class asiatica e, secondo la medicina tradizionale asiatica ma senza fondamenti medico-scientifici, la sostanza di cui è composto il corno (cheratina la stessa sostanza di cui sono fatte unghie e capelli) avrebbe funzioni curative.

La sopravvivenza della specie è quindi legata alla capacità dei paesi di mantenere adeguati standard di prevenzione, monitorare gli animali e difendere le aree destinate alla fauna selvatica impiegando ingenti risorse nell’addestrare e attrezzare ranger antibracconaggio poiché la sola polizia locale non ha sufficienti mezzi e possibilità per dislocare i propri uomini lungo i confini.

E’ proprio per questo motivo che il progetto ‘Operazione Rhino’, attivato un anno fa dal bioparco Zoom Torino e supportato dall’associazione Aiea e dall’Ente nazionale del turismo della Namibia, ha l’obiettivo di raccogliere fondi destinati all’equipaggiamento ed addestramento con tecniche paramilitari ranger antibracconaggio in Namibia, paese che sta diventando il nuovo terreno di caccia dei bracconieri con un incremento di pachidermi cacciati del +400% nell’ultimo anno poiché è qui che si trova una delle più alte concentrazioni di rinoceronti, bianchi e neri, dell’intera Africa. Un progetto che ha avuto molto successo e ha fatto sì che i ranger siano stati presi come modello da trasmettere alle altre riserve.

“Il compito delle moderne strutture zoologiche – sottolinea Sanchez – oltre all’educazione, è proprio l’attivazione di progetti di conservazione. I risultati più significativi si ottengono proprio attraverso la cooperazione delle associazioni internazionali con strutture zoologiche moderne e incentrate sulla conservazione, governi locali e tour operator promotori di viaggi sostenibili che si svolgono in aree dove i rinoceronti sono visti come risorse economiche”.

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