Era consapevole di essere affetto dal virus da almeno undici anni

Affetto da 11 anni da Hiv, avrebbe avuto rapporti sessuali senza alcun tipo di protezione. Sarebbero 228 le potenziali vittime. È stato arrestato un 35enne anconetano, responsabile di lesioni gravissime dolose ai danni della sua partner, che ha sporto denuncia. L'operazione è stata condotta dal Servizio centrale operativo della polizia e dalla squadra mobile di Ancona, coordinati dalla procura.

I due si erano conosciuti a fine anno a una cena ed avevano cominciato a frequentarsi assiduamente dal mese di febbraio, fino a quando la giovane, lo scorso mese, dopo una serie di specifici malesseri fisici e insospettita da alcune dicerie sullo stato di salute del suo partner che giravano nell'ultimo periodo della loro storia, si è sottoposta ad accertamenti clinici all'Ospedale regionale di Torrette (Ancona).

Gli esiti clinici effettuati nel reparto malattie infettive non hanno lasciato scampo, in quanto la giovane vittima ha ricevuto dal primario del reparto il responso di essere stata contagiata nel recente periodo trascorso dal virus dell'Hiv.

Appena intuita la malafede di colui che le diceva di essere l'uomo della sua vita, la donna si è rivolta alla polizia per perseguire il responsabile della malattia e, quindi, del reato di lesioni gravissime dolose.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti investigativi, il 35enne era già affetto dalla sindrome da almeno 11 anni. Gli inquirenti hanno accertato anche "la sua imperdonabile malafede in quanto consapevole del suo stato di salute, quindi responsabile a titolo di dolo di non aver adottato le necessarie precauzioni per evitare il contagio" alle vittime, che non informava "del suo stato di salute". Sono in corso indagini per identificare altri probabili partner potenzialmente contagiati.

Nelle prime ore del pomeriggio di ieri, al termine dell'attività di indagine, i poliziotti hanno raggiunto l'indagato a casa sua e lo hanno arrestato su ordine del gip di Ancona. Successivamente sono state eseguite le perquisizioni domiciliari delegate dalla procura volte alla ricerca di ulteriori elementi di prova utili al proseguimento delle indagini. Sono stati sottoposti a sequestro computer, tablet, telefonini e supporti informatici, visto che l'uomo utilizzava soprattutto 'chat' per avere nuove frequentazioni.

"A sorprendere gli investigatori durante le fasi dell'arresto, è stata soprattutto il cinismo con cui l'uomo, nonostante i risultati delle analisi, rifiutava di considerarsi malato affermando di ritenersi un negazionista dell'esistenza di tale malattia. Non riconoscendo di essere affetto da Hiv, ha continuato negli anni ad avere rapporti sessuali, anche non protetti, senza avvisare le partner occasionali", segnala la questura di Ancona.

Dopo il suo primo fotosegnalamento e i rilievi dattiloscopici, l'uomo è stato portato in carcere a Montacuto (Ancona) dove attualmente si trova a disposizione dell'autorità giudiziaria.
 

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