Milano, 27 nov. (LaPresse) – Vent’anni per Martina Levato. E’ questa la richiesta del pm di Milano Marcello Musso, nel corso della sua requisitoria al processo per i blitz all’acido. La richiesta di condanna sarebbe a 30 anni Martina Levato, che con la riduzione di un terzo della pena prevista dal rito abbreviato diventano 20 anni di reclusione. Per il complice Andrea Magnani, invece, il pm ha chiesto una condanna a 21 anni, che tenendo conto della riduzione di un terzo della pena prevista dal rito diventano 14 anni. Il pm infatti ha chiesto al gup Roberto Arnaldi di tenere conto della collaborazione che Magnani ha dato agli inquirenti nel corso delle indagini.

Il pm Marcello Musso ha contestato alla ragazza i reati di lesioni gravissime, associazione a delinquere con le aggravanti dei motivi futili e abbietti, premeditazione, del numero delle persone coinvolte nel blitz e l’uso di sostanze corrosive. Il pm ha invece chiesto di escludere l’aggravante della crudeltà. Il pm ha definito la ragazza “menzognera e mendace” e ha sottolineato che le lacrime che la ex studentessa della Bocconi ha versato in udienza questa mattina sono “false”. L’episodio più grave a cui la ragazza avrebbe preso parte è il blitz contro Stefano Savi (che sarebbe stato scambiato per il fotografo Giuliano Carparelli, vero obiettivo dell’aggressione), perché la ragazza non aveva alcun legame con lui. Per questo episodio il pm ha chiesto 23 anni, a cui si aggiungono altri 7 anni per gli altri episodi contestati. La pena, tuttavia, si riduce di un terzo perché Martina ha optato per il rito abbreviato, per cui la pena complessiva chiesta dal pm Musso ammonta a 20 anni. Diversa la situazione per Andrea Magnani, per il quale il pm ha chiesto una condanna a 21 anni, che diventano 14 anni tenendo conto dello ‘sconto’ di un terzo previsto dal rito abbreviato. Il pubblico ministero ha ritenuto anche che le attenuanti generiche non vadano a compensare le aggravanti contestate al bancario. L’episodio più grave nel quale Magnani sarebbe coinvolto, secondo il pm Musso, è l’aggressione a Pietro Barbini, nella quale avrebbe avuto un ruolo attivo.

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