Milano, 18 giu. (LaPresse) – "La riforma europea", spiega il commissario dell’Autorità, "si pone prevalentemente nella direzione di un’estensione della convergenza tra servizi di telecomunicazioni e servizi internet, delegando i significativi processi di integrazione tra televisione e internet alla direttiva sui servizi di media audiovisivi". In tal modo, continua Martusciello, "restano esclusi dal perimetro soggettivo di applicazione del Codice i servizi di piattaforme online per la diffusione di contenuti radiofonici o televisivi". Il commissario rileva come, in futuro, "l’Autorità si troverà a svolgere la propria funzione di ‘arbitro’ in uno scenario in cui la televisione digitale terreste vedrà certamente insidiato dal broadband il ruolo di piattaforma d’elezione per ‘informare, intrattenere e istruire il grande pubblico’, sia per effetto della crescente attrattività delle offerte su reti a banda larga, sia per la progressiva erosione delle risorse di spettro a disposizione per la radiodiffusione". Ciò, conclude Martusciello, richiederà "una particolare attenzione da parte del regolatore, che dovrà garantire quella parità di regole tra gli attori del mercato, ma soprattutto esigerà una risposta da parte dei broadcaster, chiamati a ridisegnare i propri modelli di business e a investire nell’evoluzione tecnologica della piattaforma digitale terrestre verso una tv ibrida broadcast-broadband", conclude.

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