Catanzaro, 18 ott. (LaPresse) – È stato ucciso in pieno centro abitato a San Gregorio d’Ippona (VV) l'1 marzo 2011 con cinque colpi di pistola calibro 7,65 davanti agli occhi del figlio di sei anni, miracolosamente scampato all’agguato. I carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia, coordinati dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, dai sostituti procuratori Andrea Mancuso della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e Ciro Luca Lotoro della Procura di Vibo, hanno identificato chi sparò e uccise Carmelo Polito. Un delitto immortalato dalle telecamere di videosorveglianza installate in una vicina officina meccanica. È da qui che i militari del Nucleo investigativo dei carabinieri di Vibo sono partiti per ricostruire l’agguato, compiuto da due soggetti travisati da passamontagna che avevano colpito la vittima alle spalle mentre stava passeggiando con il figlio su corso Italia. Secondo l’accusa a sparare è stato Francesco Pannace, 32 anni di San Gregorio d’Ippona, già detenuto perché coinvolto in un altro omicidio, quello di Giuseppe Prostamo. A incastrarlo è stata in particolare un’intercettazione ambientale captata dai militari dell’Arma nell’auto intestata a Rosario Fiarè, ritenuto esponente di spicco dell’articolazione di ‘Ndrangheta di San Gregorio. Francesco Pannace era infatti l’autista del boss e l’effettivo utilizzatore dell’auto.

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